"La crisi della supply chain degli ultimi due anni è stata la peggiore che abbia mai visto nella mia carriera e io ho iniziato come ufficiale di Marina all'approvvigionamento e sono stato in quel settore per tutta la mia vita. Questa crisi e' stata orribile". Lo sostiene Scott Wine, l'amministratore delegatod ell'azienda italiana-americana leader mondiale nella produzione di macchinari per l'agricoltura che, in una conversazione con l'ANSA e altri media italiani nel deserto dell'Arizona, ha parlato del futuro dell'agricoltura, di sostenibilità e del rischio di recessione globale.
"Per affrontare la crisi della supply chain il nostro team ha fatto un lavoro eccezionale e non solo in termini di micromanaging ma anche di creatività. Abbiamo trovato soluzioni alternative. Abbiamo ancora qualche difficoltà a trovare le parti che ci servono, l'indisponibilità di container dalla Cina ha fatto schizzare i prezzi della logistica alle stelle ma le cose stanno migliorando e continueranno a migliorare nel 2023", ha spiegato il ceo della compagnia partecipata al 26,9% da Exxor. Quanto al rischio recessione, Wine ritiene che "non sarà globale". "Colpirà Stati Uniti ed Europa ma inciderà sul settore molto poco perche' i prezzi delle commodities sono ancora alti".
Nel Tech Day che si è svolto ieri a Maricopa, una località a circa un'ora da Phoenix, Cnh Industrial ha presentato i suoi ultimi modelli di trattori e trebbiatrici alcuni dei quali sono completamente automatizzati e non hanno bisogno di una persona alla guida. Per l'ad, tuttavia, non c'è il rischio che l'introduzione di questi macchinari comporti un taglio della forza lavoro nel settore agricolo. "Ci sarà sempre bisogno di manodopera qualificati. Anche in passato si è temuto che una nuova tecnologia potesse causare la perdita di posti di lavoro e, invece, quello che succede e' che l'innovazione crea nuove opportunita'. E' la natura umana. E il settore agricolo è diverso da quello automobilistico". In questo senso la sostenibilità diventa centrale. Non soltanto, ha spiegato l'ad, da un punto di vista ambientale ma anche perche' e' quello che in questo momento chiede il mercato. Azienda globale, Cnh è la seconda al mondo nel settore con investimenti che vanno dal Nord America all'India e, tuttavia, l'Italia rimane centrale.
"E' una parte incredibilmente importante del nostro business", ha sottolineato Wine precisando che nel nostro Paese, oltre al chief financial officer Oddone Incisa, ci sono diversi impianti strategici da Modena a Jesi a Lecce. In futuro Cnh punta a diventare leader in Nord America, superando John Deere, attuale numero uno in Usa. "Gli affari girano attorno a tre concetti: il prodotto, il brand, la distriubuzione. I nostri prodotti sono migliori dei loro ma noi dobbiamo lavorare di più su brand e distribuzione".
In collaborazione con:
CNH Industrial