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Operaio ucciso da un rimorchio, i datori di lavoro patteggiano

Operaio ucciso da un rimorchio, i datori di lavoro patteggiano

Otto mesi di reclusione ciascuno per l'incidente a Chambave

AOSTA, 16 aprile 2024, 17:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Si è chiuso con tre patteggiamenti a otto mesi di reclusione ciascuno (pena sospesa) il procedimento penale ad Aosta per la morte a 61 anni di Salvatore Esposito, operaio di Nus travolto e ucciso dalla rampa di un semirimorchio a Chambave il 3 marzo 2022. Il gup ha applicato la pena nei confronti di Carmela Anna Esposito, sorella della vittima, Simone Vona e Daniela Vona, che erano imputati per omicidio colposo come amministratori della Nuova Engeco, l'azienda valdostana per la quale lavorava l'operaio. I tre erano difesi dagli avvocati Enrico Scolari e Marianna Sereno. L'accusa, sostenuta dal pm Francesco Pizzato, faceva riferimento alla mancata valutazione del rischio e alla mancata formazione del lavoratore, che non era dipendente dell'azienda.
    Il 21 marzo scorso il giudice monocratico del tribunale di Aosta aveva condannato a otto mesi di reclusione Franco De Filippi, di 81 anni, nato a Carrù (Cuneo), amministratore della società del cuneese che costruì il semirimorchio. Difeso dall'avvocato Mario Vittorio Bruno, era accusato di omicidio colposo perché secondo la procura di Aosta aveva messo in commercio un veicolo affetto da vizi di costruzione.
    Salvatore Esposito era stato trasportato d'urgenza all'ospedale Parini di Aosta, dove era morto poco dopo l'incidente.
   

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