"Gli fu chiesto di
mettere l'Italia su due ruote e inventò la Vespa, ma per noi era
soprattutto un nonno affettuoso e geniale, capace di risolvere
in casa anche il problema della biancheria che non si asciugava
se fuori pioveva inventandosi quella che possiamo considerare
l'antenata dell'odierna asciugatrice". Così Maria D'Ascanio,
oggi a Pontedera per i Vespa world days, ricorda il nonno
Corradino, il progettista chiamato nel 1945 dalla Piaggio per
realizzare un motociclo a basso costo che aiutasse gli italiani
a ripartire dopo la seconda guerra mondiale. Fu un successo
immediato e planetario, che non è ancora finito.
"Per me e le mie due sorelle - prosegue la nipote
dell'ingegnere - celebrare il nonno è sempre una grandissima
emozione. Vedere Pisa, dove risiediamo, e Pontedera piene di
Vespe con gruppi che arrivano qui da tutto il mondo per la Vespa
è un brivido speciale. Anche se nostro nonno da lassù starà
sorridendo e direbbe: 'tutta questa gente cosa ci fa qui, sta
perdendo tempo, bisogna fare qualcosa di utile'. Lui è sempre
stato un pragmatico e con il cervello in movimento". Infine,
Maria D'Ascanio ricorda che il garage del nonno "è sempre stato
una specie di laboratorio per lui e per noi: ci faceva giocare
con i trucchi di magia che si inventava, perché si dilettava a
fare il prestigiatore, mentre le mie sorelle costruivano piccoli
gioielli con gli scarti dei suoi strumenti".
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