"De Rossi voleva che restassi, con
Mourinho sono sempre stato leale". L'ex general manager della
Roma Tiago Pinto, dimessosi dopo l'ultima sessione di mercato
invernale e che in giallorosso è rimasto per tre anni, ha
parlato in esclusiva a Sky Sport: "Con De Rossi abbiamo avuto
sempre un grande rapporto anche prima che arrivasse. Mourinho?
Il giorno dell'esonero è stato difficile, vuol dire che ho
sbagliato anch'io. Sempre stato leale con lui e lo sa…".
Quel giorno Mourinho ha salutato te e la squadra?
"Quello è stato un giorno molto difficile per tutti, io sono
ancora giovane e non so se i direttori sportivi più anziani la
gestiscono in modo diverso. Nel momento in cui si deve
licenziare un allenatore io sono morto, perché quando mandi via
un allenatore vuol dire che anche tu hai sbagliato qualcosa.
Tutto quello che è successo quel giorno per me conta poco. Quel
giorno conta poco. Le emozioni sono state troppo forti, c'era
un'ansia enorme e poi alcune cose che facciamo o diciamo da
entrambe le parti che non rappresentano il lavoro né un rapporto
di due anni e mezzo".
Del conflitto Tiago-Mou si è parlato tanto ma poi l'hai salvato
dopo il Genoa…"Mou - ricorda Pinto - sa benissimo che in due
anni e mezzo, con lui, sono stato un soldato. Con tutta la
pressione che comporta il mondo del calcio. È vero anche che nel
nostro rapporto, durante il mercato, c'era sempre un po' di
casino, ma lui sa perfettamente che fino alla fine sono stato
leale a lui, alla società, e al progetto. Poi le nostre opinioni
possono essere diverse, ma si può lavorare insieme".
Ma dopo il Genoa hai salvato Mou dall'esonero?
"Ci sono cose che succedono - conclude l'ex gm della Roma
sorridendo - Ovviamente quando le cose non vanno bene ci sono
delle valutazioni che si devono fare, ma tutte le decisioni che
sono state prese non sono state decisioni di Tiago o di altri,
ma decisioni collettive. Quindi lui, dopo Genova, ha continuato
ad allenare la squadra e poi abbiamo anche vinto tre o quattro
partite consecutive".
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