A Torino è partito lo scorso anno
il progetto della Città dell'Aerospazio, un investimento da 1,3
miliardi di euro che sarà completato nel 2028. L'obiettivo è la
costruzione di un ecosistema che metta insieme il mondo
dell'accademia, quello industriale, gli incubatori e le piccole
e medie imprese del settore per realizzare 12 progetti pubblici
e privati legati allo spazio. Fra questi anche Exomars, il
programma per l'esplorazione di Marte, che riparte dopo essersi
fermato per questioni legate ai rapporti con la Russia.
Della futura Città dell'Aerospazio ha parlato oggi la
presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte Fulvia
Quagliotti, docente di Meccanica del Volo al Politecnico di
Torino, intervenuta ai lavori della Conferenza degli addetti
scientifici e spaziali e degli esperti agricoli del ministero
degli Esteri, in corso a Torino.
L'aerospazio in Piemonte, ha sottolineato Quagliotti, è una
realtà ben radicata, con oltre un secolo di vita: qui è partito
il primo volo di un velivolo interamente costruito in Italia nel
1909, solo cinque anni dopo il primo volo di Wright. Le Officine
Pomilio, che si trovano nell'area dove sta nascendo la Città
dell'Aerospazio, nel 1915 producevano 150 velivoli al mese. Da
tutto questo nacque la Fiat Aviazione, dal cui nucleo dedicato
agli 'Studi Speciali' originano Thales Alenia Space e Altec.
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