Italia e Svizzera "hanno molte
complementarietà sia nella ricerca universitaria che
industriale. La Svizzera investe più del 3% del Pil in ricerca,
mentre noi abbiamo grandi infrastrutture e partecipiamo a grandi
progetti internazionali, quindi la complementarietà che abbiamo
è quella delle grandi infrastrutture in Italia e della densità
di ricerca in Svizzera in alcuni settori specifici, come ad
esempio possiamo citare l'aerospazio, dove la Svizzera ha delle
punte di eccellenza mentre l'Italia ha una filiera spazio
completa. Da questa integrazione si può fare molto". Lo ha
sottolineato Luca Valenziano, addetto scientifico presso il
consolato generale d'Italia a Zurigo, a margine della Conferenza
degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli a
Torino.
"La Svizzera offre molto per quanto riguarda la qualità
dell'ambiente in cui si va a operare e la facilità di accesso ai
finanziamenti di ricerca". Questo "attira i ricercatori
italiani. Stimiamo di avere in Svizzera diverse migliaia di
ricercatori e ricercatrici italiane, nell'ordine dei 5mila, un
numero elevato che cambia i rapporti che la diplomazia italiana
deve avere con loro perché è un'immigrazione completamente
diversa" rispetto al passato, ha sottolineato Valenziano. "Su
questo stiamo lavorando molto perché l'immagine dell'Italia
nella società svizzera evolva molto rispetto a quello che i
nostri connazionali hanno costruito, con solidità e
affidabilità, e ci porti a rappresentarci come un Paese ad
altissima tecnologia quale siamo".
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