L'Ambasciata d'Italia in Kenya, in
collaborazione con la facoltà di giurisprudenza dell'università
di Nairobi e con l'International development law organization
(Idlo), ha organizzato una tavola rotonda per mettere a
confronto le legislazioni italiana e keniana sul contrasto alla
violenza domestica e di genere.
All'incontro, aperto dall'ambasciatore Roberto Natali, hanno
preso parte i magistrati italiani Michele Fini e Raffaella Calò
- in Kenya per un negoziato in materia giudiziaria con il
ministero della Giustizia del Paese - insieme a vari
interlocutori keniani coinvolti nella discussione sulla riforma
della legge sugli abusi sessuali in Kenya.
Tra questi, magistrati, avvocati, esponenti di organi
governativi, associazioni professionali e organizzazioni
internazionali, quali Kenya law reform commission (Klrc), Kenya
national commission on human rights (Knchr), National crime
research center (Kcrc), la Federazione delle donne avvocato
keniane (Fida), il gruppo delle parlamentari donne, l'Ufficio
delle Nazioni Unite per la droga e il crimine (Unodc) e
Un-Women.
I magistrati italiani hanno delineato le linee salienti del
'Codice rosso' e diversi altri aspetti rilevanti della
legislazione italiana, riscuotendo notevole interesse da parte
dei colleghi keniani, i quali hanno a loro volta descritto le
linee guida del 'Sexual offences act'. Molto apprezzata è stata
la previsione della legge italiana sulla necessaria rapidità
dell'azione giudiziaria e di polizia.
Da parte keniana, è stata messa in luce la necessità di
maggiore di formazione specifica del personale, auspicando che
essa possa essere oggetto di una collaborazione con l'Italia.
L'obiettivo è stato anche di condividere le sfide e le
difficoltà presenti nei due Paesi, mettendo in evidenza come
"l'azione legislativa, per quanto efficace, non sia sufficiente
e necessiti di essere accompagnata da un profondo mutamento
culturale", ha sottolineato l'Ambasciatore Natali.
La partecipazione particolarmente attiva dei numerosi
studenti, ha portato l'attenzione sui temi più sentiti dalle
giovani generazioni, quali la violenza tra i minori e sui minori
e la definizione allargata di genere.
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