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Il pianista András Schiff al Bologna Festival il 7 maggio

Il pianista András Schiff al Bologna Festival il 7 maggio

Con la Cappella Andrea Barca per brani di Mozart e Haydn

BOLOGNA, 04 maggio 2024, 12:14

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La rassegna Grandi Interpreti di Bologna Festival prosegue il 7 maggio alle 20.30 al Teatro Auditorium Manzoni con il concerto di sir András Schiff, nella duplice veste di pianista e direttore. L'artista ungherese, naturalizzato britannico, porterà per la prima volta a Bologna la Cappella Andrea Barca, l'orchestra da lui stesso fondata nel 1999 e specializzatasi negli anni come complesso ideale per il repertorio strumentale del classicismo viennese. Schiff dirige dal pianoforte il Concerto N. 25 in do maggiore Kv 503 e il Concerto N. 24 in do minore Kv 491, due brani di Mozart che incorniciano una delle leggendarie Sinfonie "londinesi" di Haydn, la N. 99 in mi bemolle maggiore. È un programma, dunque, dedicato proprio ai maggiori compositori del classicismo viennese, costruito, nelle intenzioni del pianista, prestando attenzione anche all'affinità tra le diverse tonalità dei brani prescelti. Composto nel 1786, il Concerto in do minore Kv 491 apre il secondo periodo del concertismo pianistico mozartiano con diversi dati di novità, a partire dalla scelta della tonalità di do minore, e dalla strumentazione che mostra un livello di ricchezza timbrica mai raggiunto in precedenza.
    Trascorrono pochi mesi e il 4 dicembre 1786 Mozart compone il Concerto in do maggiore Kv 503, che rispetto al precedente appare più monumentale nell'orchestrazione, essendo destinato ad esecuzioni di una certa solennità. Due anni dopo la morte di Mozart, di ritorno a Vienna nel 1793, Haydn scrisse la Sinfonia N. 99 in mi bemolle maggiore, la settima delle sue "sinfonie londinesi", così denominate perché destinate ad essere eseguite nella capitale britannica. Amico di lunga data del Bologna Festival, András Schiff è stato insignito lo scorso marzo del Premio "Una vita per la musica", per aver dedicato la sua vita d'artista "all'approfondimento e alla diffusione della più alta tradizione della musica occidentale. Da Johann Sebastian Bach a Mozart, da Beethoven a Schubert".
   

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