(di Elisabetta Stefanelli)
La sala è quella più amata e
frequentata della meravigliosa Galleria Borghese, dove si
trovano alcuni dei capolavori assoluti di Caravaggio: proprio lì
ora, in una bella teca gialla intonata ai marmi e alle tende,
trova posto Donna in cucina con Cena di Emmaus, una delle prime
opere conosciute di Diego Velazquez, probabilmente addirittura
la prima, che viene dalla collezione permanente della National
Gallery of Ireland. Rimarrà esposta dal 27 marzo e fino al 23
giugno, in correlazione tematica, storica e persino cromatica,
con la stanza e le opere che la ospitano.
"È una grande occasione per approfondire lo sguardo da fuori
sulla Galleria Borghese e su Roma", spiega la direttrice
Francesca Cappelletti. "Un percorso di ricerca che abbiamo
portato avanti attraverso le ultime mostre, come quella di
Rubens. Velazquez realizzò questo dipinto prima del suo viaggio
in Italia, ma già fortemente influenzato da Caravaggio e da De
Ribeira che ritroviamo con lui in questa stanza. È un prestito
eccezionale che pone questioni importanti, come ad esempio
proprio come l'artista sia venuto a conoscenza di questi autori
tanto presto, ancor prima del suo viaggio in Italia".
Donna in cucina con Cena in Emmaus è stato realizzato infatti
tra il 1618 e il 1620 quando l'artista, cresciuto alla bottega
di Francisco Paceco (di cui sposò la figlia), si trovava a
Siviglia. Soltanto nell'agosto del 1629 partirà alla volta
dell'Italia, dopo alcuni anni passati a Madrid dove si era
trasferito nel 1622. Il quadro ora esposto alla Galleria
Borghese è il ritratto in primo piano di una giovane ed umile
donna indaffarata, tra gli oggetti della sua cucina messi in
luce, in una straordinaria evidenza di natura morta, a preparare
la Cena in Emmaus che si sta svolgendo alle sue spalle e si vede
in piccolo sullo sfondo incorniciata come fosse un quadro. Un
gioco di ombre e luci, di contrasti sia cromatici che spaziali,
in questa contrapposizione tra la situazione popolare in primo
piano e la scena sacra relegata sullo sfondo, in un ribaltamento
di prospettive.
Temi e luci che tornano nelle opere che si trovano ora nella
stessa stanza, alcune appositamente riportate dai depositi per
l'occasione. Ci sono l'Autoritratto in veste di Bacco e la
Madonna dei palafrenieri di Caravaggio, ad esempio, come anche
Un mendicante di De Ribeira, o ancora Giuditta con la testa di
Oloferne di Giovanni Baglione e San Rocco di Giovanni Francesco
Guerrieri, proprio a fianco con i suoi elementi di natura morta
in una straordinaria vicinanza d'ispirazione.
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