L'alba ha dato il via alle operazioni
di bonifica della bomba d'aereo da 2000 kg ritrovata un mese fa
in un cantiere edile alla periferia di Viterbo. In una città
presidiata dalle forze dell'ordine, oltre 36 mila persone si
sono mosse per lasciare la propria abitazione situata
all'interno della zona rossa di 1.400 metri dal luogo del
ritrovamento. Il Comune di Viterbo ha predisposto 3 centri
accoglienza situati nelle parrocchie di: Santa Barbara,
nell'omonimo Quartiere, Sacra Famiglia nel quartiere Salamaro e
Mazzetta nel quartiere Grotticella.
Sarà il suono di una sirena di allarme ad annunciare la fine
dell'evacuazione, e l'inizio delle operazioni di disinnesco
della squadra di artificieri dell'esercito.
"È tra i più grandi ordigni rinvenuti sul territorio
nazionale - spiega Luigi Prencipe, team leader degli artificieri
- è tutt'ora attivo e ha tre spolette la cui rimozione sarà una
vera e propria operazione chirurgica, per cui abbiamo stimato un
tempo di lavoro di circa cinque ore".
"La bomba è stata ribattezzata 'lady Rose', in onore di Santa
Rosa, patrona della città. - ha aggiunto Prencipe - Anche in
passato era stato rinvenuto un ordigno simile a Viterbo. Per non
esploderne due, significa che Santa Rosa ha protetto questa
città. Se fosse esplosa questa, non conosceremmo Viterbo così
com'è oggi".
Stamattina di buon'ora presente sul sito del ritrovamento
anche la sindaca di Viterbo Chiara Frontini. "Le operazioni di
evacuazione stanno procedendo come da tabella - ha detto
Frontini - le strade sono presidiate, e la popolazione si sta
recando nei centri di accoglienza, i malati e i fragili sono già
stati portati al sicuro, adesso attendiamo fiduciosi che gli
artificieri facciano il loro lavoro."
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