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Altroconsumo, per liste d'attesa tempi ancora troppo lunghi

Altroconsumo, per liste d'attesa tempi ancora troppo lunghi

Da un sondaggio emergono criticità per visite, esami e ricoveri

MILANO, 29 aprile 2024, 16:49

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La situazione delle liste d'attesa nel Servizio sanitario nazionale non mostra segni di miglioramento: tempi troppo lunghi, strutture ospedaliere lontane, difficoltà con i Centri unici di prenotazione e agende di prenotazione bloccate. E' la fotografia che emerge da un sondaggio condotto da Altroconsumo: su oltre 1.100 cittadini intervistati in 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell'ultimo anno. Molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati con costi elevati oppure a rinunciare alle cure.
    Per 2/3 degli intervistati, le attese sono troppo lunghe, spesso oltre le urgenze indicate sulla ricetta, ma per tanti anche le strutture ospedaliere sono troppo lontane. Gran parte dei problemi è stata registrata on le visite specialistiche (per 2/3 delle segnalazioni ricevute): in particolare, le visite più citate sono quella oculistica (circa 180 segnalazioni) e dermatologica (circa 100, per lo più riguardanti il controllo dei nei). Tra gli esami più segnalati ecografie soprattutto a addome, tiroide, mammella e spalla (circa 150), risonanze magnetiche, Tac (circa 100) e gastroscopie (circa 25).
    Il problema delle attese eccessive riguarda la grande maggioranza degli intervistati; è impossibile per tanti fare visite ed esami nei tempi suggeriti dal medico, anche quando c'è un'urgenza indicata sulla ricetta (117). La situazione non migliora sul fronte ricoveri. Dei 1.100 intervistati, in circa 300 hanno detto di essere stati inseriti in lista d'attesa per un ricovero negli ultimi due anni. Poco più della metà dei cittadini è stata ricoverata nei tempi previsti; circa 100 invece non sono stati così fortunati e circa 50 sono ancora in attesa di sapere quando verranno chiamati. Fra i motivi dei ritardi riscontrati: la mancanza di medici, di letti e l'assenza dell'agenda dei prossimi mesi.
   

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