/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Niente pos, solo contanti', Salis aggredita da tassista

'Niente pos, solo contanti', Salis aggredita da tassista

A Genova. Vicepresidente del Coni, "mi ha detto 'finita la pacchia'"

GENOVA, 05 dicembre 2022, 17:47

di Chiara Carenini

ANSACheck

Silvia Salis in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Salis  in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Silvia Salis in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Niente pos solo contanti, "finalmente posso fare come voglio". Così si è sentita rispondere Silvia Salis, olimpionica di lancio del martello e vicepresidente del Coni quando, arrivata in taxi all'aeroporto di Genova, ha chiesto al tassista di poter pagare con il bancomat. La storia è finita immediatamente su Instagram. "Genova #taxi verso l'aeroporto: vedo il #pos quindi chiedo di pagare con il bancomat 32 euro. Mi dice che no, che ora lui non è più obbligato "che è finita la pacchia delle banche" che a lui servono contanti. Di fronte alle mie obiezioni ha iniziato a urlare con arroganza che ora, lui, può fare come vuole, ora lui può fare, finalmente, come vuole".

Dunque, secondo il tassista genovese, il fatto di pretendere le 'palanche', i diné di carta è una rivalsa personale ma soprattutto è la fine della "pacchia delle banche" accusate dai no-pos di molte nefandezze non ultimo quello di lucrare con pesanti balzelli sugli introiti. "Innanzitutto, voglio ringraziare i tassisti onesti che svolgono un servizio pubblico indispensabile, e che si dotano degli strumenti per accettare ogni tipo di pagamento, e che sono la stragrande maggioranza — scrive ancora l'ex olimpionica su IG - Segnalo, ad esempio, il tassista che ho incontrato al mio arrivo sabato all'Aeroporto di Genova. A termine corsa gli ho comunicato che avrei pagato con la carta, e lui mi ha detto 'certamente signora, ma la invito a portare con lei del contante perché molti miei colleghi le faranno dei problemi'". E infatti, problemi Salis ne ha avuti tanto che ha deciso di condividere la storia sui social. "Ho deciso di raccontare questo - scrive - innanzitutto per il livello di aggressività verbale ma soprattutto perché per la prima volta ho avvertito che il mio interlocutore si sentiva legittimato a comportarsi così, pur avendo il pos in auto. E' un peccato che soggetti di questo genere screditino una categoria fondamentale per la mobilità del nostro Paese, una categoria di lavoratori onesti esposti a turni stancanti e grandi rischi. Sono i tassisti per bene - conclude Salis - non i clienti come me i primi ad essere danneggiati da questi episodi".   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza