Cresce la preoccupazione nell'isola
eoliana di Salina per la paventata riduzione del Presidio
territoriale d'emergenza. A farsi portavoce delle preoccupazioni
dei cittadini e del loro forte malcontento sono i sindaci
Domenico Arabia (Santa Marina Salina), Giacomo Montecristo
(Leni) e Clara Rametta (Malfa) che hanno inviato una nota al
presidente della Regione, all'assessore regionale alla Salute,
al Dipartimento regionale per la pianificazione strategica e al
direttore dell'Asp di Messina.
I tre sindaci degli altrettanti comuni dell'isola, dopo aver
evidenziato l'importanza del presidio, hanno chiesto "venga
preservata l'operatività attuale del Pte di Salina, in virtù
della propria funzione sociale ed emergenziale che assume tale
postazione, in un tessuto disagiatissimo. Le aree, come le isole
minori e Salina in particolare non dovrebbero, mai, essere
oggetto di riduzione di nessun servizio, tantomeno quelli
sanitari o relativi ai servizi di emergenza ed urgenza: al
contrario dovrebbero essere rafforzate, al di là degli aspetti
meramente numerici concentrandosi sulla qualità ed importanza
dei servizi offerti".
"La rimodulazione, se operata - concludono i sindaci -
comporterà inevitabilmente una riduzione e il peggioramento del
servizio di emergenze in un territorio definito
'disagiatissimo', privo (ad eccezione del Pte) di strutture
ospedaliere, in cui risiedono circa 2.500 abitanti tutto l'anno,
i quali vedranno ridotto in maniera drastica il diritto alla
salute e, segnatamente, la possibilità di essere garantiti e
soccorsi adeguatamente in caso di emergenze e urgenze".
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