"Le nostre Diocesi di Ascoli
Piceno e San Benedetto del Tronto sono diverse: per collocazione
geografica, per storia e anche per antiche rivalità. Ma in un
contesto sociale che muta continuamente (pensiamo a quante
persone in pochi anni hanno lasciato l'entroterra per
trasferirsi sulla costa) siamo sfidati da questa decisione del
Papa a mettere da parte velleità identitarie per costruire una
comunione in cui nulla di tutta questa ricchezza di vita e di
fede vada perduto, ma anzi si accresca e si moltiplichi". Il
vescovo di Ascoli Piceno Gianpiero Palmieri, si è rivolto così,
anche alludendo alla storica rivalità, non solo calcistica, fra
il capoluogo della provincia e la città marinara, ai nuovi
fedeli dopo la nomina a vescovo di San Benedetto del
Tronto-Ripatransone-Montalto, dove farà il suo ingresso presso
la Cattedrale Santa Maria della Marina il prossimo 30 giugno.
Papa Francesco ha reso noto di aver unito le due diocesi.
"Quello che ci attende è un compito arduo, ma straordinario!"
ha detto mons. Palmieri, parlando di "un cammino di due Chiese
che diventa cammino comune": "Dio ci precede sempre".
Rivolgendosi ai fedeli della Diocesi di San
Benedetto-Ripatransone-Montalto, il presule ha aggiunto che "il
vostro nuovo vescovo vi abbraccia e vi saluta con il saluto di
Pace del Signore Risorto, come farà in ogni celebrazione
liturgica che vivremo insieme: la Pace sia con voi! Questa pace,
unita alla benedizione di Dio, scenda e si posi su di voi e su
ciascuno degli abitanti del nostro territorio delle Vallate del
Tronto e del Tesino e della Costa: cristiani, credenti di altre
religioni, persone non credenti … scenda su tutti, entri in
tutte le case e consoli il cuore di tutti" ha concluso.
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