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A Milano la cucina sociale che porta riscatto ai detenuti

A Milano la cucina sociale che porta riscatto ai detenuti

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MILANO, 02 febbraio 2024, 15:51

Redazione ANSA

Dagli orti nelle carceri curati dai detenuti, con i prodotti che poi possono essere venduti all'esterno, al successo del ristorante 'In Galera' dove lavorano i detenuti del penitenziario di Bollate aperto a tutti.
    La cucina si fa sociale e diventa strumento di riscatto e possibilità di lavoro per i detenuti, come è stato spiegato in Città metropolitana a Milano nel corso del convegno 'Girasoli d'inverno'. "Il cibo è uno dei settori lavorativi su cui siamo impegnati come formazione", ha osservato Diana De Marchi, consigliera delegata alle Politiche sociali della Città Metropolitana.
    "Il ristorante 'In Galera' è un esempio non solo di reinserimento lavorativo ma di alta formazione professionale e continua ad essere uno dei tasselli di collegamento con la comunità esterna - ha spiegato Giorgio Leggieri, direttore del carcere di Bollate -. Il lavoro è fondamentale, non è solamente un impegno di tempo, ma anche una assunzione di responsabilità.
    Rappresenta anche una prevenzione sui rischi di disagio, si parla molto di rischio di suicidio, di autolesionismo, un tema che dobbiamo affrontare. Il lavoro continua a essere fondamentale come strumento di prevenzione".
    Coldiretti ha invece una serie di progetti per la formazione dei detenuti e per favorire "anche un reinserimento nel comparto agricolo e nelle filiere agroalimentari", come ha spiegato il presidente Ettore Prandini. "Si parte dagli orti in carcere coltivando i prodotti di stagione e favorendo la biodiversità e la distintività del modello agricolo italiano - ha aggiunto -, ma anche con forme che possono vedere una possibile collaborazione direttamente all'interno delle imprese".
    Riscatto dei detenuti con il lavoro non solo in ambito food come dimostra il progetto di Trenitalia che ha assunto a tempo determinato i detenuti per lavorare nelle strutture tecnico operative. "Sono ancora detenuti e sono stati assunti con un tempo determinato, sono attualmente inseriti in due impianti di manutenzione a Milano. Supportano i colleghi in attività di gestione tecnica dell'impianto, attività che li ha resi operativi nel corso di due settimane", ha spiegato Stefano Conti, responsabile Risorse umane e organizzazione di Trenitalia.
   

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