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Il regista, 'Lupin un po' Robin Hood, Omar Sy fa innamorare'

Il regista, 'Lupin un po' Robin Hood, Omar Sy fa innamorare'

Su Netflix la terza stagione della serie amata dai giovani

ROMA, 04 ottobre 2023, 19:32

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo, è stato un personaggio adorato da generazioni di ragazzi ed è curioso che affascini ancora oggi come allora attraverso una nuova versione contemporanea e con un protagonista carismatico come Omar Sy. C'è attesa per la terza stagione di Lupin, la serie prodotta da Gaumont per Netflix, al via sulla piattaforma da giovedì 5 ottobre. Con Omar Sy nel cast Ludivine Sagnier, Antoine Gouy, Soufiane Guerrab e Shirine Boutella. E gli applausi all'anteprima esperienziale dei primi 2 dei 7 episodi, il 2 ottobre a Roma al The Space Cinema Moderno, fanno ben sperare.
Lupin è ormai un cult in tanti paesi, qual è il segreto di questa serie, perché piace così tanto? "C'è un po' di Robin Hood in Lupin. Lui lotta per rimediare alle ingiustizie, gli spettatori si identificano e si schierano dalla sua parte. Assane Diop è un personaggio universale. Un uomo che tutti vorremmo essere. Inoltre è sempre un passo davanti a tutti. La verità è difficile da trovare e la scopri solo quando lui decide di mostrarti la luce. Tutto il resto è un'illusione", dice in un'intervista esclusiva all'ANSA il regista Ludovic Bernard.
C'era una sfida a monte: far conoscere al pubblico che non aveva mai saputo dell'esistenza del 'ladro gentiluomo', ai giovani dunque, questo personaggio. Com'è stata costruita? "La sfida era rendere la storia e il personaggio universali e quel talento appartiene a George Kay, il creatore di Lupin. Mescolare elementi della storia originale di Maurice Leblanc come l'Aiguille d'Etretat, La contessa di Cagliostro e i numerosi alias di Lupin con l'attualità ha suscitato l'interesse del pubblico più giovane. E siamo orgogliosi se riusciamo a far tornare sui libri i più giovani".
Senza spoiler, per la terza stagione il pubblico cosa potrà aspettarsi? "Credo che questa stagione sia ancora più spettacolare, la rapina in Place Vendôme è grandiosa, il pubblico scoprirà una Parigi nuova, una Parigi mai vista. Tutto quello che posso dire è che Assane Diop non può sfuggire al suo passato".
Parliamo di Omar Sy. Che attore è, che rapporto avete instaurato e che aneddoti ci può rivelare? "Omar Sy è incredibile! Ha un'aura eccezionale. Ci innamoriamo ogni volta che sorride. È uno splendido professionista, conosce a memoria il suo personaggio ed è sempre pieno di proposte, ti sorprende sempre. È con te al 100% fino in fondo e questo non ha prezzo. È un uomo molto divertente. Con lui il tempo vola!".
Lupin, così come Call My Agent ed Emily in Paris, è un esempio di una serie che ha nella città di Parigi una protagonista. Come ha girato? Che location ha scelto questa volta? "Parigi è una città meravigliosa in cui vivere. Quando giro a Parigi, mi metto sempre nei panni di un turista che arriva per la prima volta. Io e George Kay abbiamo scelto luoghi emblematici e ci siamo presi del tempo per passeggiare e trovare luoghi che non sono molto conosciuti nemmeno dai parigini. È stata una delle nostre tante sfide".
Siamo invasi letteralmente dalle serie tv. Da regista quale pensa sia il modo per emergere, farsi largo come è accaduto con Lupin? "Devo stare attento nelle mie scelte. Scegliere storie forti, storie che risaltano e che non avevo mai fatto prima. Presto attenzione ai personaggi forti: mi piace che siano torturati dai loro dilemmi".

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