A poche ore dall'apertura della
piattaforma ministeriale che gestisce le procedure di
attribuzione delle supplenze tra i docenti della scuola, le Gps,
le graduatorie provinciali per le supplenze, con circa 800 mila
precari interessati, quasi 9 docenti supplenti su 10 si dicono
d'accordo sulle immissioni in ruolo per soli titoli, laddove
accompagnate da un numero minimo di anni di insegnamento già
svolti in classe. Meno convinti si dicono invece gli insegnanti
già di ruolo, poiché solo la metà è d'accordo con l'introduzione
del cosiddetto "doppio canale" di reclutamento, che prevede
l'assunzione a tempo indeterminato direttamente dalle
graduatorie degli abilitati con 36 mesi almeno di supplenze
svolte, senza necessariamente passare per le prove del concorso
pubblico. I dati giungono da un sondaggio della testata
specializzata La Tecnica della Scuola, al quale hanno
partecipato 2.018 lettori.
"Quello che è certo - commenta Alessandro Giuliani, direttore
della Tecnica della Scuola - è che il sistema di reclutamento
previsto dalla Legge 79/2022, con diversi decreti attuativi da
approvare nei prossimi mesi, non ha fornito alcuna risposta al
precariato storico: può anche non piacere, ma parliamo di una
categoria senza la quale le lezioni non potrebbero svolgersi con
regolarità considerando che un docente su quattro che a
settembre prenderà servizio non sarà ancora di ruolo. Del
risultato del nostro sondaggio dovrebbe quindi fare tesoro la
nuova maggioranza politica che dopo le elezioni del 25 settembre
approderà a Palazzo Chigi: continuare ad eludere il problema,
come è stato fatto negli ultimi anni, non fa il bene dei
lavoratori e nemmeno degli alunni, che ogni anno sono costretti
a cambiare una parte consistente dei loro insegnanti".
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