Una tassa globale sulle emissioni di
gas serra o sui combustibili fossili, per finanziare un fondo
che ristori le perdite e i danni subiti dai paesi più poveri a
causa del cambiamento climatico. E' la proposta che verrà
avanzata questa settimana alla Assemblea generale dell'Onu da un
gruppo di paesi particolarmente esposti agli effetti del
riscaldamento globale. Lo scrive il quotidiano britannico
Guardian, che ha visionato il documento che sarà presentato.
Il fondo "loss and damage" secondo i paesi proponenti
potrebbe essere finanziato dai paesi più ricchi in vari modi:
una tassa sulle emissioni di anidride carbonica, oppure sui
viaggi aerei (che producono moltissimo gas serra), sul
carburante delle navi, sull'estrazione di combustibili fossili,
o in generale sulle transazione finanziarie.
Di un fondo per ristorare le perdite e i danni subiti dai
paesi più poveri a causa del riscaldamento globale si parla da
anni alle conferenze Onu sul clima, le Cop. Finora però non se
ne è fatto niente: i paesi più ricchi (principali responsabili
delle emissioni che provocano il cambiamento climatico) fanno
difficoltà a sborsare i soldi, e chiedono che prima vengano
definiti con precisione quali sono le perdite e i danni da
ristorare.
Alla prossima Cop27, che si terrà dal 6 al 18 novembre a
Sharm el-Sheikh in Egitto, i paesi più poveri, riuniti nel
gruppo G77+Cina, sono intenzionati a dare battaglia per ottenere
il fondo "loss and damage". La proposta che sarà avanzata questa
settimana all'Assemblea generale dell'Onu rappresenta la loro
base per la trattativa.
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