Il problema principale che
dobbiamo affrontare in Italia per la gestione dei rifiuti "è
l'insufficiente dotazione impiantistica nel nostro Paese, visto
che mancano impianti in tutti i segmenti". Lo ha detto Chicco
Testa, presidente AssoAmbiente, nel corso di una tavola rotonda
che si è tenuta a Perugia all'auditorium di Confindustria
Umbria. Il risultato, ha spiegato ancora Testa, "è che così
esportiamo una grande quantità di rifiuti all'estero, sia urbani
che di origine industriale, pagando cifre importanti ed
esportiamo ricchezza visto che tutto questo potrebbe essere
trattenuto in Italia con privati e pubblico pronti a fare
investimenti".
Con l'appuntamento, dal titolo "Energia e rifiuti. La strategia
per un futuro sostenibile", promosso dal Gruppo Gesenu insieme
all'Associazione degli industriali e da AssoAmbiente, si è
voluto ragionare su possibili soluzioni da applicare in Umbria,
insieme ad esperti del settore.
"Un incontro di grande attualità anche per l'emergenza che
stiamo affrontando in questo periodo sul piano energetico" ha
commentato la presidente della Regione, Donatella Tesei, che ha
partecipato alla tavola rotonda moderata dal responsabile sede
ANSA Umbria, Claudio Sebastiani. Incontro importante, ha
sottolineato Tesei, "anche per acquisire tutte le conoscenze del
caso e per non fermarsi a prese di posizione che sono spesso
ideologiche ma non hanno un fondamento tecnico-scientifico
adeguato".
"I rifiuti sono una risorsa e contengono molta energia - ha
affermato Luciano Piacenti, consigliere delegato di Gesenu - e
quindi se saremo capaci con gli impianti di recuperare questa
energia importante che contengono probabilmente riusciremo anche
in maniera significativa a ridurre il gap energetico che oggi
abbiamo e che ci costringe ad essere dipendenti da fornitori
esterni. Noi ci siamo e vogliamo fare la nostra parte".
Ad aprire i lavori è stato Marco Ravazzolo, area politiche
industriali di Confindustria, preceduto dall'intervento del
padrone di casa, il neopresidente della sezione territoriale
Perugia di Confindustria Federico Malizia: "Il tema dell'energia
è uno dei più drammatici del momento per famiglie e imprese ma
anche un tema caro a Confindustria. Oggi esistono delle fonti
alternative e delle tecnologie completamente sostenibili ed
ecologiche - ha proseguito Malizia - e quindi è opportuno
cogliere queste occasioni, con la politica che deve essere
sensibile a queste opportunità agevolando la macchina
amministrativa e burocratica".
Al centro del dibattito anche il Piano di gestione integrata
dei rifiuti della Regione Umbria. "Un piano rifiuti mancava da
troppo tempo e quindi abbiamo sentito la necessità di
realizzarne e approvarne uno nuovo, serio e ambizioso con
obiettivi importanti" ha spiegato la presidente Tesei. "Tra le
varie misure che abbiamo inserito - ha proseguito - c'è la
possibilità finale di poter trasformare i rifiuti anche in
energia, obiettivo che vogliamo perseguire anche per mandare in
discarica soltanto una piccolissima percentuale di
indifferenziata e di quello che non può essere utilizzato
diversamente".
Anche per Alessio Lutazi, responsabile Business Impianti
Gesenu, il documento "pone obiettivi molto ambiziosi in termini
di aumento della percentuale di raccolta differenziata e di
diminuzione di conferimento in discarica in modo più virtuoso
rispetto alla normativa europea di riferimento".
Pure Legambiente, come ha commentato il presidente umbro
Maurizio Zara, ritiene energia e rifiuti "due temi essenziali",
inquadrati però "in contesti per noi fondamentali e
imprescindibili come i cambiamenti climatici e l'economia
circolare". L'Umbria infine è stata indicata come modello di
regione da esempio per idrogeno verde e biomasse da Franco
Cotana, dell'Università degli Studi di Perugia.
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