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Rifiuti: Testa, in Italia mancano impianti

Rifiuti: Testa, in Italia mancano impianti

Convegno a Perugia su "Strategia per un futuro sostenibile"

PERUGIA, 12 settembre 2022, 17:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il problema principale che dobbiamo affrontare in Italia per la gestione dei rifiuti "è l'insufficiente dotazione impiantistica nel nostro Paese, visto che mancano impianti in tutti i segmenti". Lo ha detto Chicco Testa, presidente AssoAmbiente, nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta a Perugia all'auditorium di Confindustria Umbria. Il risultato, ha spiegato ancora Testa, "è che così esportiamo una grande quantità di rifiuti all'estero, sia urbani che di origine industriale, pagando cifre importanti ed esportiamo ricchezza visto che tutto questo potrebbe essere trattenuto in Italia con privati e pubblico pronti a fare investimenti".
    Con l'appuntamento, dal titolo "Energia e rifiuti. La strategia per un futuro sostenibile", promosso dal Gruppo Gesenu insieme all'Associazione degli industriali e da AssoAmbiente, si è voluto ragionare su possibili soluzioni da applicare in Umbria, insieme ad esperti del settore.
    "Un incontro di grande attualità anche per l'emergenza che stiamo affrontando in questo periodo sul piano energetico" ha commentato la presidente della Regione, Donatella Tesei, che ha partecipato alla tavola rotonda moderata dal responsabile sede ANSA Umbria, Claudio Sebastiani. Incontro importante, ha sottolineato Tesei, "anche per acquisire tutte le conoscenze del caso e per non fermarsi a prese di posizione che sono spesso ideologiche ma non hanno un fondamento tecnico-scientifico adeguato".
    "I rifiuti sono una risorsa e contengono molta energia - ha affermato Luciano Piacenti, consigliere delegato di Gesenu - e quindi se saremo capaci con gli impianti di recuperare questa energia importante che contengono probabilmente riusciremo anche in maniera significativa a ridurre il gap energetico che oggi abbiamo e che ci costringe ad essere dipendenti da fornitori esterni. Noi ci siamo e vogliamo fare la nostra parte".
    Ad aprire i lavori è stato Marco Ravazzolo, area politiche industriali di Confindustria, preceduto dall'intervento del padrone di casa, il neopresidente della sezione territoriale Perugia di Confindustria Federico Malizia: "Il tema dell'energia è uno dei più drammatici del momento per famiglie e imprese ma anche un tema caro a Confindustria. Oggi esistono delle fonti alternative e delle tecnologie completamente sostenibili ed ecologiche - ha proseguito Malizia - e quindi è opportuno cogliere queste occasioni, con la politica che deve essere sensibile a queste opportunità agevolando la macchina amministrativa e burocratica".
    Al centro del dibattito anche il Piano di gestione integrata dei rifiuti della Regione Umbria. "Un piano rifiuti mancava da troppo tempo e quindi abbiamo sentito la necessità di realizzarne e approvarne uno nuovo, serio e ambizioso con obiettivi importanti" ha spiegato la presidente Tesei. "Tra le varie misure che abbiamo inserito - ha proseguito - c'è la possibilità finale di poter trasformare i rifiuti anche in energia, obiettivo che vogliamo perseguire anche per mandare in discarica soltanto una piccolissima percentuale di indifferenziata e di quello che non può essere utilizzato diversamente".
    Anche per Alessio Lutazi, responsabile Business Impianti Gesenu, il documento "pone obiettivi molto ambiziosi in termini di aumento della percentuale di raccolta differenziata e di diminuzione di conferimento in discarica in modo più virtuoso rispetto alla normativa europea di riferimento".
    Pure Legambiente, come ha commentato il presidente umbro Maurizio Zara, ritiene energia e rifiuti "due temi essenziali", inquadrati però "in contesti per noi fondamentali e imprescindibili come i cambiamenti climatici e l'economia circolare". L'Umbria infine è stata indicata come modello di regione da esempio per idrogeno verde e biomasse da Franco Cotana, dell'Università degli Studi di Perugia.
   

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