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Il Comitato Rinascita Norcia scrive a Mattarella

"Per denunciare i gravi ritardi nella ricostruzione"

(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 02 SET - "Il Comitato Rinascita Norcia in occasione del sesto anniversario del tragico terremoto che ha portato nelle nostre terre lutti e distruzione, vuole rivolgersi a Lei per denunciare i gravi ritardi nella ricostruzione soprattutto delle opere pubbliche, dei servizi e dei beni ecclesiastici". Comincia così una lettera che il Comitato ha inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Ci rivolgiamo a Lei - prosegue la lettera - per la vicinanza dimostrata in occasione dell'inizio del Suo mandato il 25/02/2022 venendo nuovamente a Norcia per costatare di persona lo stato della ricostruzione. Purtroppo i ritardi, nel nostro comune dopo 6 anni dal sisma sono sempre più ingiustificabili specialmente se la situazione viene raffrontata con altre realtà terremotate, soprattutto per quanto riguarda le opere pubbliche. Una delle cause di questa vergognosa situazione, sta nell'impostazione iniziale della normativa, che mette sullo stesso piano, tutti i cittadini e i comuni, a prescindere se il danno sia dentro o fuori il cratere sismico o se i proprietari delle case sono cittadini residenti o non residenti". "Nei primi anni del dopo sisma, gli uffici speciali della ricostruzione sono stati impegnati dalle pratiche di abitazioni e opere pubbliche poste anche a più di 150 km dall'epicentro sismico. Tutto ciò a discapito dei cittadini che si vedevano scavalcati da realtà più fortunate della nostra. Il risultato - sottolinea il Comitato - è sotto gli occhi di tutti. Molti centri sono ancora da ricostruire, sommersi in alcuni casi dalle macerie, mentre vediamo ricostruite già da anni, le case, le scuole o altre opere pubbliche a Perugia, Fermo, città appena sfiorate dal sisma. Una situazione dove gli interventi sono inversamente proporzionali al danno. Con la nuova normativa adottata dal Governo Conte e con l'arrivo del Commissario Legnini, e la sua ordinanza 100 e le successive ordinanze speciali, è stata sbloccata la ricostruzione, soprattutto quella privata. E' rimasta comunque l'impostazione originaria sbagliata, non dare la precedenza alle zone dell'epicentro sismico o quanto meno del cratere. Il permanere di questa situazione non è più comprensibile da noi terremotati". (ANSA).
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