Una Sicilia digitalizzata in grado
di attrarre investimenti, ma anche di alimentare il commercio on
line, alla ricerca di nuovi mercati e nuove opportunità di
crescita. "E' la mossa del cavallo", come la definisce Gaetano
Armao, candidato Presidente della Regione Siciliana, l'uomo del
Terzo Polo di Calenda e Renzi, che punta su un programma fatto
di innovazione e infrastrutture per diventare Governatore.
Armao, attuale vice presidente della Regione nel governo
guidato da Nello Musumeci, nel corso di un forum con l'ANSA
spiega anche la decisione di lasciar Forza Italia per guidare il
Terzo Polo in Siclia. "La Regione Siciliana viene da cinque
anni di governo utile, ma anche da bassezze politiche che hanno
determinato uno scollamento del centrodestra, alle prese con una
frammentazione inevitabile dell'elettorato. In questa situazione
si è aperta una breccia che la mia candidatura può allargare
fino alla formazione di una giunta nuova, capace di guardare in
faccia il futuro, di rimboccarsi le maniche".
Una scelta di campo che non ha mancato di innescare roventi
polemiche, a cominciare da quelle mai sopite con il leader di Fi
Gianfranco Miccichè: "se dicessi che l'elettorato si è stancato
fino alla nausea per gli scontri di potere, culminati in una
candidatura di rimessa del centrodestra, sia pure di grande
profilo istituzionale (l'ex presidente del Senato Renato
Schifani ndr), non direi molto di più di quanto già detto.
Aggiungo allora che il lavoro portato avanti in qualità di
assessore alle politiche economiche della Regione Siciliana, non
solo deve proseguire, ma è appena cominciato".
Armao rivendica a questo proposito i risultati raggiunti:
"l'inserimento in Costituzione della condizione di insularità,
di cui sono stato promotore e motore, con un primo risarcimento
ottenuto di 100 milioni di euro. Il debito regionale ridotto da
8 a 6,6 miliardi di euro, nuove risorse regionali per 3 miliardi
di euro. Sono solo alcune delle cose realizzate". Ma c'è
soprattutto un altro obiettivo che l'assessore all'economia
rivendica: "La Sicilia è oggi uno degli "spazi" più
digitalizzati d'Italia: siamo stati capaci di spendere il 95%
dei fondi per questa voce destinati dall'Unione europea, mentre
prima del mio arrivo ne era stato speso appena il 5%. Siamo la
regione con il maggior numero di comuni digitalizzati, il 60%
contro il 30% della Lombardia". L'altra grande leva che il
candidato del Terzo Polo vorrebbe utilizzare per il rilancio
economico della regione è il turismo: "Occorre creare una cabina
di regia, per fare del turismo in Sicilia una pianta in grado di
dare frutti in ogni stagione. Dobbiamo attrarre il turismo 12
mesi l'anno, quello congressuale, riconvertire a suo uso e
consumo le strutture oggi dismesse e improduttive, invogliando
gli imprenditori e stimolandoli con agevolazioni fiscali".
Un'altra priorità che Armao indica è quella relativa a
trasporti e opere infrastrutturali: "Tutti nel mondo politico
sanno quanto mi sono battuto per il ponte sullo Stretto. Occorre
inoltre rendere Catania davvero vicina a Palermo, completando
finalmente l'autostrada. Ma la vera scommessa sarà la cura del
ferro: l'Alta Velocità da Catania a Palermo fino a Trapani, una
rete ferroviaria capillare e moderna, funzionale alla nostra
idea di sviluppo".
Un programma che qualcuno potrebbe definire un libro dei
sogni, anche se Armao si dice convinto di poterlo realizzare
"nonostante i veleni sparsi a piene mani per far fuori il
governo regionale, e in particolare il sottoscritto. Una pagina
aperta sul futuro - conclude -, da cogliere insieme a tutti
quegli elettori che, stanchi dei giochi di potere e delle trame
di Palazzo, abbiano a cuore la Sicilia".
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