L'export rappresenta ad oggi il 76% del volume d'affari del gruppo Cavit, con Stati Uniti e Canada ancora in primo piano come principali Paesi di sbocco, seguiti da Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera e Austria. Il tutto, anche a parziale compensazione della chiusura del mercato russo e delle difficoltà di quello cinese, oltre che del Regno Unito post Brexit. Nel bilancio 2021-2022, il gruppo - composto dal Consorzio Cavit Sc cui fanno capo le società Cesarini Sforza spa, Casa Girelli spa e Glv srl (quest'ultima all'80%) acquisite nel dicembre 2019, oltre che la società tedesca Kessler Sekt & Co KG controllata al 50,1% - il patrimonio netto è in costante crescita, attualmente vicino ai 110 milioni di euro. A breve distanza dalle recenti acquisizioni di fine 2019, la solidità della posizione finanziaria netta del Gruppo è tornata ai livelli pre-acquisizioni e, con un risultato ampiamente positivo, mostra di aver assorbito l'impatto finanziario di tali investimenti (Pfn al 31/05/2022: 39,6 milioni di euro).
Abbiamo chiuso un buon bilancio con risultati di tutto rispetto, un solido stato patrimoniale e conseguenti buone liquidazioni per i conferimenti dei soci. Ci prepariamo a un paio d'anni impegnativi per la difficile congiuntura macro-economica. Tuttavia, la solidità dei 'fondamentali' di Cavit e linee guida strategiche coerenti con l'evoluzione in atto ci fanno guardare al futuro con cautela, ma anche con realistico ottimismo, fiduciosi nel percorso di creazione di valore nel medio-lungo periodo", commenta il direttore generale Enrico Zanoni.
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