Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo fluttuante del Giappone ispira un drink a Palazzo Braschi

Mondo fluttuante del Giappone ispira un drink a Palazzo Braschi

Da Vivi-Piazza Navona cocktail "Futon" e il dolce "Matchamisù"

ROMA, 18 marzo 2024, 14:54

Redazione ANSA

ANSACheck

Mondo fluttuante del Giappone ispira un drink a Palazzo Braschi - RIPRODUZIONE RISERVATA

 - ROMA - Il successo di pubblico, soprattutto giovane, della mostra "Ukiyoe. Il Mondo Fluttuante. Visioni dal Giappone", visitabile fino al 23 giugno a Palazzo Braschi, ha anche ispirato un riuscito drink e un dolce che riproduce la Grande Onda di Kanagawa, celeberrima opera che conclude il percorso espositivo. Si tratta del cocktail "Futon" e del dolce "Matchamisù" proposto da Vivi nell'accogliente locale di raccordo tra il museo di Roma e Piazza Navona, in occasione della mostra dedicata alla cultura dello svago nel Paese del Sol levante. Il drink "Futon", ideato da Sara Paternesi, Head Bartender di ViVi, è un cocktail a base di Roku gin al profumo di fiori di ciliegio e tè verde, Sake Akafuji prodotto con il miglior riso e acqua pura del monte Rokko, Lime, Sciroppo di lemongrass e Spuma di bergamotto. Mentre il "Matchamisù", creato da Francesca Cascia, Pastry Chef di ViVi, è un omaggio al tradizionale rito del tè giapponese, con una Crema tiramisù al matcha, Biscuit al cacao con bagna al rum e Crumble al matcha con cocco e cioccolato bianco.

ViVi, Food & Lifestyle brand, nasce dall'idea di due imprenditrici, Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, che nel 2008 hanno deciso di cambiare vita e lavorare insieme per realizzare il loro progetto di healthy food in contesti di charme a Rom: parchi, musei, teatri e palazzi del centro storico come appunto Palazzo Braschi e Palazzo Bonaparte.
    Dal 2020 ViVi è una Società Benefit e dal 2022 aderisce al movimento globale delle B Corp, avendo ottenuto la prestigiosa certificazione.


    Filo conduttore del percorso espositivo è il genere artistico dell'ukiyoe, parola che significa "immagini del mondo fluttuante" e intende restituire un ritratto culturale del Giappone tra Seicento e Ottocento e testimonia lo scambio artistico tra Italia e Giappone, la cui influenza sopravvive ancora oggi attraverso manga, anime e un'estetica che ha trasformato il nostro vivere contemporaneo.


    L'esposizione "Ukiyoe. Il Mondo Fluttuante. Visioni dal Giappone", a cura di Rossella Menegazzo, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è coprodotta e organizzata dalla Sovrintendenza Capitolina e da MondoMostre, con il supporto di Zètema Progetto Cultura.

La mostra propone un percorso nell'arte giapponese tra il XVII e il XIX secolo attraverso centocinquanta capolavori firmati dai maestri del periodo Edo (1603 - 1869), tra cui Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Keisai Eisen e la grande scuola Utagawa con Toyokuni, Toyoharu, Hiroshige, Kuniyoshi e Kunisada. La forte influenza esercitata dall'arte giapponese e dall'ukiyoe sulla cultura occidentale di fine Ottocento e inizio Novecento viene restituita in mostra attraverso il racconto dell'esperienza di due artisti italiani, lo scultore Vincenzo Ragusa e l'incisore Edoardo Chiossone, che furono invitati dal governo giapponese come formatori e specialisti nei primi istituti di grafica e arte. La conoscenza profonda del Giappone nei lunghi anni di permanenza permise loro di diventare anche collezionisti, formando due tra i più importanti nuclei di arte orientale in Italia, oggi conservati presso il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e al Museo delle Civiltà di Roma. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza