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Cento foto per raccontare 50 anni di Umbria jazz

Cento foto per raccontare 50 anni di Umbria jazz

La mostra allestita alla Galleria nazionale, a Perugia

PERUGIA, 07 luglio 2023, 15:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cento foto per 50 anni di storia.
    E' un racconto per immagini delle cinque decadi di uno dei più grandi festival musicali italiani, conosciuto in tutto il mondo la mostra allestita alla Galleria nazionale dell'Umbria di Perugia. 'Umbria Jazz 1973-2023' documenta infatti alcuni degli episodi più̀ importanti della manifestazione musicale ed è stata realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario dalla prima edizione, con concerti in programma dal 7 al 16 luglio.
    Ma non solo. Nella Sala Podiani, infatti, sono stati collocati i manifesti (mancano ovviamente quelli dell'edizione 2020, non svolta per il Covid, e del 1979, 1980 e 1981, anni in cui la manifestazione fu sospesa) che fanno da apripista all'esposizione allestita nelle sale adiacenti con i cento scatti fotografici.
    Curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria, e Carlo Pagnotta, direttore artistico di Umbria Jazz, la mostra riunisce alcuni dei fotografi che negli anni hanno documentato la manifestazione. Gli artisti appartengono a generazioni diverse, scelgono prospettive e angolature diverse, eppure la sensazione è quella di una narrazione armonica: Andrea Adriani, Massimo Achilli, Giancarlo Belfiore, Elena Carminati, Roberto Cifarelli, Sergio Coppi, Riccardo Crimi, Pietro Crocchioni, Tim Dickeson, Hiroki Fujioka, Marco Giugliarelli, David Morresi, Pino Ninfa, Carlo Pieroni, Karen Righi, Mimmo Rossi, Andrea Rotili, Adriano Scognamillo, Pio Scoppola restituiscono momenti, vissuti e spaccati di 50 anni straordinari. Una "collettiva" che mette insieme chi negli anni ha quindi documentato la manifestazione e che "raccontano" la grande musica che è passata ad Umbria Jazz.
    "Abbiamo voluto raccontare una storia e sacrificato immagini belle e artisti noti - ha spiegato durante l'inaugurazione Pierini - perché è Umbria jazz la protagonista e non lo sono né i fotografi né i musicisti. E per raccontare la storia del festival bisognava selezionare con un po' di durezza. Insieme a Pagnotta abbiamo preso anche decisioni non facili perché il materiale era enorme e tutto molto bello".
    Per Pagnotta è stato "emozionante" vedere insieme tutti questi manifesti e le foto di 50 anni di festival, ma è soprattutto il materiale delle prime cinque edizioni a farlo commuovere di più.
    "Umbria jazz - ha sottolineato - è un brand che funziona anche dopo 50 anni e mi auguro che al posto mio, tra altri 50 anni, ci sia un altro a significare che il festival è ancora vivo e vegeto".
    Pagnotta si è poi soffermato sull'attuale direzione artistica.
    "I concerti alla Podiani e al Morlacchi - ha spiegato - sono stati scelti con Manuele Morbidini e quindi c'è un pool di persone che sta lavorando insieme".
    E ancora sulla Galleria nazionale come "scenografia fantastica" per i concerti, il direttore Pierini ha affermato: "Qua si svolgono quelli più ricercati e ricordo che otto anni fa appena arrivato a dirigere il museo, proprio Pagnotta è stata la prima persona che ho voluto incontrare per riprendere un percorso con il festival che si era interrotto". "Abbiamo migliorato - ha aggiunto - la sala dal punto di vista acustico e insieme abbiamo fatto molta strada, sia con concerti di grande livello ma anche con mostre fotografiche dedicate alla musica che in questi anni abbiamo presentato come sfondo dei live e come iniziative culturali parallele al festival. Quest'anno con questa esposizione per i 50 anni si chiude quindi un cerchio e nel migliore dei modi".
    "Foto che fanno musica perché se uno le guarda si possono sentire proprio le note" ha evidenziato il presidente di Umbria jazz, Gian Luca Laurenzi, il quale ha voluto ringraziare i due curatori per il lavoro svolto. "Perché - ha detto - sono riusciti a ricreare la stessa atmosfera che si respirerà anche quest'anno per 10 giorni".
    La mostra, accompagnata da un catalogo bilingue edito da Skira, è realizzata grazie alla collaborazione con Ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Perugia, Comune di Orvieto, Fondazione Perugia, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Umbria. Sarà visitabile fino al 27 agosto e quindi anche dopo il termine del festival (16 luglio).
   

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