Il rappresentante del Consiglio
studentesco dell'Università politecnica delle Marche, Gianluca
Ferri, ha dedicato alla "persone morte stanotte a Rafah" il
proprio intervento durante la cerimonia di apertura dell'anno
accademico che si è nella sala del Teatro delle Muse ad Ancona.
Prima di parlare, Ferri ha srotolato la bandiera della Palestina
davanti al leggio e nel corso del suo intervento alcuni studenti
in sala hanno alzato bandiere palestinesi e kefiah.
Il rappresentante degli studenti, che ha preso la parola dopo
l'intervento del rettore Gian Luca Gregori, ha espresso
solidarietà nei confronti della popolazione palestinese: "il
consiglio studentesco - ha annunciato - ha chiesto all'unanimità
l'immediata interruzione dei rapporti con le università
israeliane: tutto potrà sembrare astratto ma una Palestina
libera è qualcosa di concreto".
"Le università - ha affermato il rappresentante del Consiglio
studentesco di Univpm - sono parte del motore che cambia il
mondo, luoghi dove le idee prendono vita e dove si gettano le
fondamenta per la realizzazione del futuro: è doloroso - ha
aggiunto - vedere una tale ferocia nei confronti di studentesse
e studenti che vogliono ancora poter sognare in modo diverso, un
mondo dove la vita i diritti umani, vengono salvaguardati; dove
la giustizia sociale prevalga su interessi economici e politici,
persone uccise ogni giorno da decenni, decine di migliaia di
morti apartheid, occupazione, vite spezzate dall'ideologia
sionista paesi interi, ciechi, sordi e muti di fronte al
genocidio in corso". "Spero - ha concluso - che la nostra voce
qualcosa valga: di una Palestina libera non se ne parla, di uno
stop al genocidio non se ne parla. Di una condanna allo Stato
sionista di Israele non se ne parla e in una sede come questa
sembra anche fuori luogo: qui c'è appesa la bandiera della
Palestina, sul mio petto c'è una spilla con la bandiera della
Palestina accanto a quella della nostra università".
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