"Questo non è un 'paese per
pensionate": lo dice il segretario generale della Uil Pensionati
commentando i dati diffusi oggi dall'Inps sui flussi di
pensionamento nei primi tre mesi del 2024 secondo i quali le
pensioni liquidate alle donne hanno un importo medio di 999 euro
e sono del 32% circa inferiori a quelle liquidate agli uomini
(1.473 euro). Il dato risente delle carriere più lunghe e con
retribuzioni più alte che hanno in media gli uomini ma anche dei
tassi di occupazione con le donne che spesso possono contare su
solo pensioni ai superstiti.
"Non solo le donne hanno più difficoltà di accesso alla
pensione, perché a causa delle carriere discontinue riescono a
versare meno contributi degli uomini, sottolinea, ma una volta
in pensione percepiscono in media molto meno. Il governo non ha
fatto nulla per invertire questa tendenza, anzi, con il
peggioramento di Opzione Donna, ha reso ancora più difficile
l'accesso alla pensione anticipata per le donne. Il divario
pensionistico di genere è un problema che va affrontato,
garantendo alle donne occupazione di qualità, perché lavoro
povero oggi significa pensione povera domani. Servono poi
servizi e sostegni alle donne, che in questo Paese svolgono
ancora la maggior parte del lavoro di cura all'interno delle
famiglie".
Barbagallo infine sottolinea che è "fondamentale anche
intervenire potenziando il potere d'acquisto delle pensionate,
con interventi come l'ampliamento della platea della
quattordicesima sulla pensione".
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