Sono state individuate altre due
società a Dubai, di qui non si conosceva l'esistenza, riferibili
ai fondatori e soci della New Financial Technology (nft),
società con sede principale a Silea (Treviso) che avrebbe
raccolto denaro da parte di alcune migliaia di cittadini
italiani per investire gli importi in criptovalute ma che ora
sembra non essere più in grado di restituire i capitali.
Lo riferisce Matteo Moschini, avvocato trevigiano, riferimento
del Movimento di Difesa del Cittadino al quale si sono rivolti
in pochi giorni circa 600 risparmiatori nel timore di aver
perduto il denaro.
Moschini aggiunge anche di aver affidato ad una società di
intelligence e di sicurezza informatica privata l'incarico di
verificare le attività della Nft negli Emirati Arabi e di aver
rintracciato, attraverso questa, le abitazioni in cui si
troverebbero attualmente almeno due dei tre soci. "Appartamenti
dai quali non sono mai stati visti uscire - evidenzia - e nei
quali si sono rinchiusi probabilmente anche temendo per la
propria incolumità personale".
Il sospetto, viene anche aggiunto, è che le società costituite
abbiano la funzione di "lavatrici" per il denaro raccolto.
Sul fronte giudiziario il legale trevigiano spiega di aver già
attuato "idonee iniziative" senza precisare più nel dettaglio,
ne' quali sarebbero le eventuali procure interessate.
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