Alberto Arbasino, intellettuale
poliedrico, uno dei più sofisticati scrittori del Novecento
italiano, era nato a Voghera nel 1930. Ora la città gli dedica
una due giorni di eventi e un premio letterario, ideato e voluto
dalla sindaca Paola Garlaschelli, insieme allo scrittore Giorgio
Montefoschi, presidente della giuria. Il premio nasce anche
grazie al sostegno della Fondazione Cariplo.
Il riconoscimento sarà assegnato ogni anno a una personalità
nel campo del giornalismo, del teatro, della letteratura, della
lirica, settori in cui lo scrittore si è distinto. Oltre a
Montefoschi, membri della giuria sono Franco Cordelli, Raffaele
Manica, Alessandro Masi, Elisabetta Rasy.
"L'obiettivo del Comune è quello di celebrare, festeggiare e
riscoprire Arbasino, facendolo conoscere anche al pubblico più
giovane", dichiara Paola Garlaschelli. Montefoschi afferma che
"un premio dedicato a Alberto Arbasino significa ricordare la
sua grande importanza e il suo contributo innovatore nella
letteratura e nella cultura italiana del secondo Novecento e nei
primi anni di questo secolo."
Il vincitore di questa prima edizione 2024 sarà annunciato
domenica 14 aprile, al Teatro Valentino Garavani, alle ore 16. I
giurati condivideranno col pubblico ricordi e testimonianze per
celebrare lo scrittore. Coordinerà l'incontro Antonio Calabrò,
direttore della Fondazione Pirelli. Sarà inoltre presente
Giorgio Pinotti, editor in chief di Adelphi che ha in catalogo
le opere di Arbasino.
Sempre al Garavani, sabato 13 aprile alle ore 18,30, è in
programma l'Omaggio dal titolo Molti appunti presi qua e là in
giro, a cura di Massimiliano Finazzer Flory. Ospiti Andrea
Cortellessa, curatore del volume Arbasino A-Z (Electa), Clelia
Martignoni, autrice de La scrittura infinita di Alberto Arbasino
(Interlinea), Michele Masneri, autore di Stile Alberto
(Quodlibet), Ambrogio Arbasino, in rappresentanza della famiglia
Arbasino.
"Omaggio a Arbasino è un omaggio a noi stessi, alla nostra
storia, a come eravamo e come siamo attraverso consumi e costumi
che lo scrittore, la letteratura, quella vera, come quella di
Arbasino, ha anticipato interrogandosi sulla nostra vita
quotidiana con la sua 'adattiva vita'. È un evento che raduna e
rappresenta, con pensieri e parole dello stesso scrittore,
un'Italia da riconoscere, attraverso tutti i generi della
cultura che le sue opere indicano chiaramente", commenta
Massimiliano Finazzer Flory.
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