Azione diretta del movimento
antispecista 'Ribellione Animale' contro la prefettura di
Torino. Quattro attiviste hanno imbrattato il palazzo, in piazza
Castello, nel centro del capoluogo piemontese, con del letame.
Poi hanno poi aperto uno striscione con la scritta 'Stop
sussidi pubblici agli allevamenti'.
"Mentre i sette signori del G7 si blindano nella reggia di
Venaria, scortati e blindati da ingentissimi reparti di forze
militari e di polizia per parlare di Clima, Ambiente ed Energia,
non si può non notare subito il grande assente nei discorsi
retorici delle autorità: l'industria zootecnica - spiegano gli
attivisti - Troppo scomoda per essere citata? Restano infatti
ancora ignorate le soggettività animali che resistono ogni
giorno alla violenza e all'assurdità di un sistema specista che
oltre a essere crudele, riesce a mantenersi solo grazie a
ingenti finanziamenti pubblici, derivanti dalle tasche delle
persone contribuenti, che pagano quindi per l'industria
responsabile della morte loro (è indubbio il contributo
altissimo di emissioni climalteranti che questa industria
produce assieme al suo smisurato spreco di risorse) e di
miliardi di altri animali ogni anno".
Le attiviste, che sono state identificate dalla polizia,
chiedono al "governo italiano una transizione del sistema
alimentare attuale verso uno a base vegetale, l'immediato stop
dei finanziamenti pubblici a favore degli allevamenti intensivi
ed estensivi, e l'incentivo verso la riconversione vegetale
delle aziende delle allevamento e della carne".
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