Rallenta la ripresa nel settore
dell'artigianato nelle Marche nella prima metà del 2022: le
imprese artigiane in difficoltà toccano quota 21,6%. Congiuntura
favorevole per il tessile abbigliamento +37,1%, le lavorazioni
metalliche al +30,6%, le altre manifatture +43,3%, imprese del
legno mobile +32,6% e delle macchine e attrezzature al +22,2%.
In diminuzione le produzioni alimentari, -31,7% e le calzature e
pelletterie che registrano solo un alleggerimento delle
difficoltà. Questa la sintesi dell'analisi congiunturale
semestrale a cura di Ebam, Ente Bilaterale Artigianato Marche,
sull'artigianato con dipendenti che riguarda le dinamiche del
primo semestre 2022 e le previsioni per la seconda metà
dell'anno condizionato da guerra e pandemia. Ristorazione e
trasporti sono tra i settori maggiormente in difficoltà per
l'aumento delle materie prime. Sotto l'aspetto finanziario cala
la quota delle imprese artigiane costrette a concedere ai loro
clienti dilazioni crescenti (era il 18,2% nel 2021; è ora pari
al 15,1%), mentre le condizioni di accesso al credito bancario
si confermano complicate. Balzo degli investimenti in tecnologie
dell'informazione e della comunicazione (Ict) che passano dal
18,3% delle imprese che avevano investito nel secondo semestre
2021 al 30,3% del primo senestre 2022. La diffusione del lavoro
straordinario cresce dal 16,3% al 17,3% e nel settore delle
calzature e pelletterie le imprese che prevedono investimenti
sono il 23% circa, nel legno-mobile (30,2%), nelle macchine e
attrezzature (28,2%). "I dati ci dicono che il saldo resta
positivo, ma non al ritmo dei semestri precedenti. Per la
seconda metà dell'anno le dinamiche attese sono ancora positive
confermando il rallentamento della ripresa. I saldi per la
chiusura dell'anno sono attesi positivi per 6 settori su 12:
tessile, legno, lavorazioni metalliche, servizi alla persona,
altre manifatture e altri servizi", commenta Riccardo Battisti,
presidente di Ebam.
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