"Meglio di tutti noi è stato in
grado di trovare le parole per dire l'indicibile". Lo scrive la
senatrice a vita Liliana Segre nel messaggio inviato in
occasione dell'inaugurazione a Palazzo delle Marche della mostra
"Primo Levi dalle leggi razziali alla scrittura creativa". Nella
lettera, letta dal presidente del Consiglio regionale Dino
Latini, il monito della senatrice ai visitatori "ricordate che
questo è stato e se non stiamo attenti, avvertiti e consapevoli,
può accadere ancora, per usare le parole estreme e disperate di
Primo Levi", scomparso proprio l'11 aprile di trentasette anni
fa.
"Con questa iniziativa - ha spiegato Latini - prosegue il
progetto voluto dall'Ufficio di Presidenza e dall'Assemblea
legislativa di aprire Palazzo delle Marche alla comunità
marchigiana e in particolare alla comunità scolastica, per
rompere ogni ostacolo tra le sedi istituzionali e i cittadini.
La mostra ha carattere didattico e divulgativo e ripercorre le
origini dell'ideologia antisemita, con una sintesi storica e
documenti inediti, collegandosi anche a temi attuali". Al taglio
del nastro sono intervenuti, oltre al curatore Giorgio Tabanelli
e allo storico Marco Labbate, ricercatore Istituto storia
Marche, la consigliera regionale Anna Menghi e, in
rappresentanza del Comune di Ancona, l'assessore alla Cultura
Anna Maria Bertini e l'assessore alle Politiche educative
Antonella Andreoli. Presenti anche gli studenti di due classi
del Liceo Rinaldini di Ancona.
Il percorso espositivo propone volumi, riviste, mappe e
documenti sulla genesi dell'antisemitismo e sulla biografia di
Levi. Nelle 16 teche allestite nell'atrio Bompiani del primo
piano sono esposti circa 200 reperti, introdotti da pannelli
divulgativi sulla storia italiana ed europea. Le fonti attingono
a pubblicazioni che risalgono al XVII secolo, fino ai teorici
della propaganda di regime contro la razza ebraica. Tra la
documentazione esposta la rivista "La difesa della razza", la
prima pagina del Corriere della sera dell'11 novembre del 1938,
dove si annuncia la promulgazione da delle leggi razziali, e una
copia originale della prima edizione di "Se questo è un uomo",
pubblicata nel 1947 dalla casa editrice De Silva.
Una sezione è dedicata alla "Letteratura di svago e
razzismo", con libri gialli destinati ai ragazzi, mentre l'ala
finale propone "Il tempo delle riflessioni". Il progetto, con il
patrocinio del Ministero della Cultura e il sostegno del
Consiglio regionale, è promosso dall'Associazione arte cinema
teatro volontariato, in collaborazione con l'Associazione Carlo
Bo di Urbino e con l'Archivio Fondazione centro di
documentazione ebraica di Milano. L'evento si avvale della
consulenza degli storici Alberto Cavaglion e Valerio De Cesaris,
hanno collaborato anche Roberta Mori e Lia Toaff per la
biografia e le opere di Primo Levi. La mostra è visitabile negli
orari di apertura di Palazzo delle Marche.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA