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Magazzino deturpa il paesaggio, a rischio i fondi Pnrr

Magazzino deturpa il paesaggio, a rischio i fondi Pnrr

A rischio il progetto di una cella frigorifera vicino l'A14

SENIGALLIA, 22 marzo 2024, 21:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Uno dei più grandi investimenti economici per il tessuto economico, imprenditoriale e occupazionale di Senigallia (Ancona) è a rischio. I 21 milioni di euro che l'azienda Orto Verde di Senigallia aveva intenzione di riversare sulla frazione nord della città per la realizzazione di una enorme centrale frigorifera potrebbero infatti essere dirottati altrove se l'iter burocratico non dovesse andare a buon fine. Il progetto è in bilico perché, come comunicato dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap), ci sarebbe il parere negativo della Soprintendenza per tutelare il paesaggio.
    Il progetto dell'impianto di refrigerazione per prodotti ortofrutticoli è nato nel 2017 e dopo il passaggio in commissione consiliare urbanistica e lavori pubblici a Senigallia aveva avuto il via libera. Nel 2023 era arrivato anche l'annuncio di un finanziamento del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) per 8,7 milioni di euro da fondi Pnrr e l'azienda si era detta fiduciosa che l'iter avrebbe avuto un parere positivo ma così non è.
    L'impianto doveva sorgere in zona Cesano, non distante dall'omonimo fiume che dà il nome alla frazione e che separa Senigallia da Marotta di Mondolfo (Pesaro Urbino), e nelle vicinanze c'è solo l'autostrada A14 oltre a vari capannoni industriali: si tratta di un grosso magazzino alto 30 metri per oltre 3500 mq, necessario per lo stoccaggio di verdure e prodotti surgelati. L'azienda attualmente deve immagazzinare gli ortaggi in altre zone delle Marche e del centro Italia, per poi farli tornare a Senigallia per la lavorazione e infine spedirli al cliente finale. Un costo e un peso anche per l'ambiente che si potrebbe evitare con il magazzino automatizzato progettato da Orto Verde.
    Il presidente Giampaolo Pettinari ha ipotizzato che la perdita del contributo potrebbe significare progressivamente la chiusura del polo produttivo senigalliese, ma si è anche sfogato perché "sul mare si possono realizzare palazzi di nove piani, lì non c'è il paesaggio, mentre qui deturpa" vicino all'autostrada.
   
   

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