Sabato prossimo alle ore 15.30 a
Sestri Levante presso il Grande Albergo in via Vittorio Veneto
si terrà un incontro tra i pescatori dilettanti, i
rappresentanti della Fipsas, la federazione della pesca
sportiva, e politici locali e nazionali, per contrastare le
normative "che ultimamente hanno colpito il mondo delle
associazioni della pesca sportiva e ricreativa, ad esempio lo
smisurato aumento degli importi minimi dei canoni demaniali e da
ultima la riduzione degli ami dello strumento palamito".
Il confronto sarà incentrato in particolare sul decreto
ministeriale 30 gennaio 2024, pubblicato sul sito del Ministero
dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste in
data 29 febbraio 2024, che prevede la riduzione del numero di
ami consentiti per la pesca ricreativa effettuata con il
palangaro (o palamito), da 200 a 50 ami per imbarcazione, e il
divieto di utilizzo dei salpa-reti elettrici o collegati a
motori termici per questo attrezzo. "Tali disposizioni
impediscono di fatto la pratica di una tecnica di pesca di
antichissima tradizione e diffusa su tutte le coste italiane"
scrive in una nota il Coordinamento pescatori Tigullio.
"Dalle motivazioni del provvedimento emerge che il decreto è
stato emanato per tutelare la risorsa ittica, per contrastare la
pesca illegale e per tutelare gli interessi della pesca
professionale - affermano i pescatori dilettanti -. Non vengono
tuttavia forniti dati scientifici sull'effettivo impatto dello
strumento sulla risorsa ittica, che viene solo presunto, e la
misura presa appare basata su facili semplificazioni prive di
alcun pregio. Le associazioni rappresentative degli interessi
della pesca sportiva e ricreativa non sono state consultate,
essendo il provvedimento emanato per rispondere a sollecitazioni
dei rappresentanti della pesca professionale che tutte hanno
plaudito alla sua emissione".
I pescatori ricreativi che usano il palamito non accettano
l'accusa di praticare la pesca illegale e chiedono di poter
continuare a praticare questo tipo di pesca, pienamente
sostenibile e già ampiamente regolamentata dalla legge. L'
organizzazione che rappresenta i tanti circoli dell'area
Tigullio desidera manifestare la sua contrarietà ai contenuti
del decreto che oltre ad evidenziare carenze dal punto di vista
legale rappresenta un pericoloso precedente che potrebbe in
futuro essere replicato vietando altri strumenti e modalità oggi
legalmente consentiti per l'esercizio della pesca sportiva e
ricreativa. Si auspica che dal confronto con gli invitati
possano essere evidenziate proposte per fare arrivare la
richiesta al Ministro di revocare la misura introdotta e per
consentire ai pescatori ricreativi un effettivo esercizio della
pesca con il palangaro o palamito".
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