"Generiamo circa 70 mila posti di
lavoro per l'economia regionale, altri 50 mila, legati
direttamente e indirettamente alle attività dei nostri porti
sono distruibiti su tutto il territorio nazionale, quindi
parliamo di una realtà economica capace di incidere sul nostro
territorio e sull'intera economia nazionale". Alberto Pozzobon,
coordinatore del gruppo di lavoro sostenibilità dell'Autorità di
sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, sottolinea i dati
dell'occupazione prodotta dai porti di Genova, Savona e Vado
ligure a margine della presentazione del bilancio di
sostenibilità 2021 dell'Adsp a Palazzo San Giorgio, in cui si
parla fra l'altro anche di ambiente e riduzione delle emissioni,
soprattutto grazie al cold ironing, l'elettrificazione delle
banchine che consentirà alle navi di spegnere i motori in porto.
L'obiettivo è arrivare a un abbattimento del 25% delle emissioni
di Co2 equivalente entro il 2025. "Per i nostri porti di domani
abbiamo scelto tre parole chiave: connected, green e smart
ports che riflettono le priorità strategiche del nostro lavoro:
accessibilità via mare e via terra, transizione energetica,
innovazione e digitalizzazione" spiega il presidente dell'Adsp,
Paolo Signorini nell'introduzione del documento. "Questi sono i
pilastri su cui vogliamo costruire un sistema portuale più
robusto e ben integrato - continua Signorini - con l'industria e
i mercati italiani ed europei, dove gli operatori possono
investire per sviluppare il loro business e portare nuove
attività e ricchezza, ma anche un sistema armonicamente inserito
nel territorio, in grado di contribuire positivamente alla
tutela dell'ambiente ed al contrasto dei cambiamenti
climatici".
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