"Le Fosse Ardeatine sono un luogo di
memoria e lutto, ma anche un luogo che parla dei nostri valori.
È una storia di forte sofferenza ma che ha dentro di se un
aspetto vitale: in quei giorni di massimo terrore Roma divenne
Capitale della rinascita della nazione. Oggi noi riprendiamo
questo ruolo, in giorni che sono colpiti dall'orrore della
guerra". Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in
apertura della seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina al
Mausoleo delle Fosse Ardeatine svoltasi alla presenza di oltre
mille ragazzi giunti in corteo nel luogo dell'eccidio.
"È importante che l'amministrazione faccia sentire la sua
voce - ha aggiunto - in questo luogo di memoria che unisce tutta
la città. L'eccidio ha segnato la storia di Roma, lasciando una
profonda traccia di dolore nella città, nella quale però
risiedono le profonde radici della nostra repubblica
democratica: una traccia a cui si rivolgono, tutt'ora, tutte le
più alte cariche dello Stato". Gualtieri ha respinto quindi
"qualsiasi revisionismo storico. Quando si dice che l'eccidio fu
causato dal rifiuto dei gappisti di consegnarsi è un falso
storico, come se la morte delle vittime fosse 'colpa' di chi
resisteva. Fu una strategia di terrore deliberata dei nazisti
con la complicità dei fascisti".
Concetti ripresi anche dall'ordine del giorno approvato
all'unanimità dall'assemblea capitolina che intende promuovere
"un progetto comune e specifico sui temi del ricordo e
dell'antifascismo, da inserire nell'offerta formativa del Comune
di Roma, per tutte le scuole presenti sul suo territorio".
L'atto firmato da tutti i gruppi consiliari, nelle premesse
ricorda come il "24 marzo 1944 a Roma truppe di occupazione
tedesche, con la criminale complicità degli alleati fascisti,
come rappresaglia per l'azione partigiana di Via Rasella,
trucidarono 335 civili e militari italiani, militanti
antifascisti e detenuti comuni nelle varie carceri romane, ebrei
e semplici passanti".
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