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Roma ricorda Fosse Ardeatine, 'ci fu complicità dei fascisti'

Roma ricorda Fosse Ardeatine, 'ci fu complicità dei fascisti'

Corteo con mille ragazzi, 'progetti antifascisti nelle scuole'

ROMA, 26 marzo 2024, 12:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Le Fosse Ardeatine sono un luogo di memoria e lutto, ma anche un luogo che parla dei nostri valori.
    È una storia di forte sofferenza ma che ha dentro di se un aspetto vitale: in quei giorni di massimo terrore Roma divenne Capitale della rinascita della nazione. Oggi noi riprendiamo questo ruolo, in giorni che sono colpiti dall'orrore della guerra". Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in apertura della seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina al Mausoleo delle Fosse Ardeatine svoltasi alla presenza di oltre mille ragazzi giunti in corteo nel luogo dell'eccidio.
    "È importante che l'amministrazione faccia sentire la sua voce - ha aggiunto - in questo luogo di memoria che unisce tutta la città. L'eccidio ha segnato la storia di Roma, lasciando una profonda traccia di dolore nella città, nella quale però risiedono le profonde radici della nostra repubblica democratica: una traccia a cui si rivolgono, tutt'ora, tutte le più alte cariche dello Stato". Gualtieri ha respinto quindi "qualsiasi revisionismo storico. Quando si dice che l'eccidio fu causato dal rifiuto dei gappisti di consegnarsi è un falso storico, come se la morte delle vittime fosse 'colpa' di chi resisteva. Fu una strategia di terrore deliberata dei nazisti con la complicità dei fascisti".
    Concetti ripresi anche dall'ordine del giorno approvato all'unanimità dall'assemblea capitolina che intende promuovere "un progetto comune e specifico sui temi del ricordo e dell'antifascismo, da inserire nell'offerta formativa del Comune di Roma, per tutte le scuole presenti sul suo territorio".
    L'atto firmato da tutti i gruppi consiliari, nelle premesse ricorda come il "24 marzo 1944 a Roma truppe di occupazione tedesche, con la criminale complicità degli alleati fascisti, come rappresaglia per l'azione partigiana di Via Rasella, trucidarono 335 civili e militari italiani, militanti antifascisti e detenuti comuni nelle varie carceri romane, ebrei e semplici passanti".
   

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