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Alla Gam di Milano in mostra il mondo di Suzanne Jackson

Alla Gam di Milano in mostra il mondo di Suzanne Jackson

Con 'Somethings in the World' il debutto europeo della pittrice

MILANO, 14 settembre 2023, 17:49

Redazione ANSA

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La Gam, Galleria d'arte moderna di Milano, ospita da domani fino al 17 dicembre la prima esposizione in un'istituzione europea dell'artista americana Suzanne Jackson, dal titolo 'Somethings in the World'.
    La mostra, curata da Bruna Roccasalva, offre uno sguardo sulla ricerca che l'artista porta avanti da più di cinquant'anni e ne ricostruisce i nuclei fondamentali. L'insieme delle 27 opere - dai dipinti onirici degli anni Settanta alle sperimentazioni radicali delle più recenti 'anti-canvas' - restituisce la complessità e l'evoluzione di una ricerca che accompagna il visitatore all'interno dell'universo dell'artista, evocando allo stesso tempo un confronto e un dialogo con il contesto della Gam e le opere della collezione permanente: dal neoclassicismo di Canova, ai dipinti divisionisti di Segantini, Previati e Pellizza da Volpedo.
    Nella prima sala si possono ammirare opere di periodi diversi come "Ma-Yaa" (1994-98), "Nine, Billie, Mingus, Monk's" (2003), entrambe mai esposte prima d'ora, e "Singin', in Sweetcake's Storm" (2017) che mettono in luce la stratificazione come aspetto centrale, non solo dal punto di vista tecnico e materiale, ma anche in termini iconografici e di significato.
    All'amore per la natura, che attraversa tutto il lavoro dell'artista, è dedicata la seconda sala con un'ampia selezione di opere inedite su carta che hanno come uniche protagoniste delle foglie (dalla serie "Idyllwild leaves", 1982-84). Mentre "Somethings in the World" (2011), un'opera in larga scala qui esposta per la prima volta, dimostra come l'amore per la natura si traduca per l'artista anche in una costante attenzione al riciclo e al riutilizzo di materiali di recupero, tra cui la "Bogus paper", una carta dismessa e recuperata sui set teatrali.
    La quarta sala è dedicata all'aspetto più scultoreo del lavoro di Jackson e in chiusura ci sono le produzioni pittoriche più recenti, una serie di lavori che consistono in densi strati di acrilico puro che fa sia da medium che da supporto, come "Rag-to-Wobble" (2020) e il monumentale "Deepest ocean, what we do not know, we might see?" (2021).
   

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