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Sulla facciata del Met Ny la rappresentazione del potere

Sulla facciata del Met Ny la rappresentazione del potere

Hew Locke ha creato 4 statue trofeo per le nicchie del museo

NEW YORK, 15 settembre 2022, 18:39

Redazione ANSA

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(di Gina Di Meo) Quattro trofei dorati, simbolo della vittoria e del potere, sono le nuove opere scelte per le nicchie della facciata del Metropolitan Museum di New York. Le sculture monumentali sono state realizzate dall'artista britannico cresciuto in Guyana, Hew Locke. 'The Facade Commission: Hew Locke, Gilt', (15 settembre 2022-22 maggio 2023) è la terza commissione per le nicchie della facciata Beaux Arts del museo dopo le 'cariatidi' di Wangechi Mutu e le opere astratte di Carol Bove. Il titolo 'Gilt' (dorato, ndr) riflette l'emblema della competizione e della vittoria per opere che hanno la forma di trofei e appunto coperte da uno strato dorato.
    Per il suo lavoro Locke si è 'appropriato' di materiale già pronto, da trofei a sculture a simboli araldici. Due delle sculture più grandi, ad esempio, presentano dettagli presi da sei oggetti della collezione del Met, mentre altre due (quelle più esterne) sono dei frammenti di un trofeo, appositamente danneggiato, simbolicamente per indicare di essere vittima di atti di violenza o profanazione. "Il davanti - ha spiegato all'ANSA Locke - appare come un trofeo, una rappresentazione del potere, un 'El Dorado', ma dal retro invece è un'illusione. La mia idea è di creare un'opera in cui tutti possono immedesimarsi, appunto un trofeo, ma allo stesso tempo voglio invitare ad andare oltre quell'oggetto che rappresenta un simbolo di potere". "Voglio sensibilizzare il pubblico - aggiunge - su ciò che c'è dietro ogni ogni forma d'arte". Motivo ricorrente delle opere della facciata è il mostro marino ispirato da 'Andromeda e il mostro marino' dello scultore italiano Domenico Guidi (1625 - 1701) la cui enorme bocca spalancata alla base di ognuna delle sculture potrebbe simboleggiare le strutture avide del capitalismo e del colonialismo. I manici invece delle sculture numero due e tre (quelle centrali, ndr) fanno riferimento ad un calice realizzato da bottini di guerra sequestrati dagli Avari mentre la tigre scolpita su ognuno dei manici appare su un fucile a pietra focaia una volta posseduto dal sultano indiano Tippu Sultan. Le opere di Locke sono rappresentate in diverse collezioni di importanti musei. Al Met ad esempio la sua serie 'The Wine Dark Sea' (2016) ha fatto parte dell'installazione del 2019 'Home is a Foreign Place: recent Acquisitions in Context, oppure alla Tate Gallery e al Victoria and Albert Museum Drawing Collection nel Regno Unito.
   

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