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Cellule immunitarie trasformate in armi contro l’invecchiamento

Cellule immunitarie trasformate in armi contro l’invecchiamento

Testate nei topi, li hanno fatti ringiovanire

28 gennaio 2024, 10:00

di Benedetta Bianco

ANSACheck

Le cellule del sistema immunitario possono essere riprogrammate per combattere le cellule senescenti (fonte: immagine generata dal sistema di IA Microsoft Bing - Image Creator) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cellule del sistema immunitario possono essere riprogrammate per combattere le cellule senescenti (fonte: immagine generata dal sistema di IA Microsoft Bing - Image Creator) -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Le cellule del sistema immunitario possono essere riprogrammate per combattere le cellule senescenti (fonte: immagine generata dal sistema di IA Microsoft Bing - Image Creator) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La fonte della giovinezza potrebbe nascondersi dentro di noi: un gruppo di ricercatori del Laboratorio americano di Cold Spring Harbor ha scoperto che le cellule note come linfociti T, i ‘soldati’ del sistema immunitario, possono essere trasformate tramite opportune modifiche genetiche in armi per combattere l’invecchiamento. Testate nei topi, gli hanno consentito di restare in salute più a lungo se somministrate da giovani e li hanno fatti addirittura ringiovanire nel caso di animali anziani, attaccando le cellule senescenti responsabili di molte delle malattie che si presentano in età avanzata. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Nature Aging, stanno ora cercando di capire se lo stesso trattamento consente anche di vivere più a lungo.

Le cellule senescenti sono quelle che hanno smesso di replicarsi, perdendo la loro funzione fisiologica. Con l’avanzare dell’età, si accumulano nel nostro corpo, provocando infiammazioni dannose e malattie. Esistono alcuni farmaci in grado di eliminare queste cellule, ma si tratta di sostanze che, solitamente, devono essere assunte ripetutamente nel corso del tempo. I ricercatori coordinati da Corina Amor Vegas hanno quindi cercato un’alternativa, rivolgendosi ad un farmaco ‘vivente’: le cellule CAR-T, cioè linfociti T a cui viene aggiunto il recettore CAR, che è in grado di riconoscere anche le cellule tumorali.

 

Gli autori dello studio hanno infatti scoperto che queste cellule CAR-T possono essere manipolate in modo da indirizzarle contro le cellule senescenti. I topi a cui sono state somministrate hanno vissuto una vita molto più sana, registrando un peso corporeo inferiore, un miglioramento del metabolismo e un aumento dell’attività fisica. “Se le diamo ai topi anziani, ringiovaniscono. Se le diamo ai topi giovani, invecchiano più lentamente”, commenta Amor Vegas: “Nessun’altra terapia in questo momento può farlo”. In più, queste cellule modificate sono estremamente longeve: una sola dose in giovane età può avere effetti permanenti.

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