Conferma dell'organico Covid,
integrazione delle graduatorie del concorso straordinario e
stralcio della figura del docente esperto: prima dell'inizio
dell'anno scolastico, l'Anief scende in piazza a Roma per
chiedere attenzione per il mondo dell'istruzione e modifiche al
decreto Aiuti bis, alla vigilia dell'approdo in commissione al
Senato del testo.
"Senza la conferma dell'organico Covid la scuola non può
ripartire - afferma Pacifico -. Per due anni la scuola ha avuto
un organico aggiuntivo a prima di 80mila persone tra docenti e
Ata, poi di 40mila - invece quest'anno sembrerebbe che non ce ne
sia bisogno, ma non è così: la scuola ha i problemi di sempre,
quelli legati alla pandemia, e deve affrontare la crisi
energetica". "Ha bisogno di una risposta dal governo ora, anche
a fine legislatura - incalza -. Chiediamo al governo di
intervenire per confermare l'organico aggiuntivo e per dare una
prima risposta a 15mila precari esclusi dalle graduatorie
dell'ultimo concorso straordinario non perché non meritano ma
perché i posti messi per il ruolo erano pochi, mentre ci sono
50mila posti vacanti". "Sono risposte che il governo deve dare
ora, altrimenti riaprire a settembre porterà grandi difficoltà
per le famiglie, per gli studenti e frustrazione per i docenti",
procede.
Quanto al docente esperto, l'Anief lo ritiene "una rispaota
sbagliata a un problema che non è urgente. Si parla di un
docente esperto da nominare tra 10 anni, selezionarne 8mila su
un milione di insegnati per dar loro 5mila euro in più all'anno
mentre abbiamo un milione di insegnati, 200mila precari, con
stupendi da fame che lavorano ogni giorno per garantire il
diritto all'istruzione". Da qui la richiesta di affrontare
subito la questione del contratto, sollecita Pacifico: "è
scaduto da quattro anni e il governo aveva promesso con il patto
per la scuola più risorse, mentre ad oggi il personale ha
stipendi lontani di 10 punti dall'inflazione".
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