L'attuale crisi economica, oltre a
scatenare le proteste di tantissimi ragazzi che lamentano
l'eccessivo rincaro degli affitti, specie nelle grandi città,
sta incentivando un fenomeno nuovo, almeno in queste
proporzioni: il boom del "cambio alloggio". Infatti, tra chi
frequenta l'università lontano da casa, ben 1 su 4 ha deciso di
cercare un altro appartamento o un altro posto letto, in vista
dell'inizio del nuovo anno accademico. A segnalarlo una ricerca
condotta da Skuola.net, intervistando circa 700 studenti fuori
sede.
Molto spesso, alla base di questa decisione, ci sono proprio
motivazioni legate al portafoglio: quasi 2 su 3 dicono di
essersi messi in cerca di una nuova soluzione per ragioni "di
bilancio". Le dinamiche che si sono innescate sono
fondamentalmente due: o il loro budget si è ridotto a tal punto
da non consentirgli di pagare l'affitto, sebbene immutato (21%);
oppure - soprattutto - il canone mensile che, dopo l'estate, è
aumentato in modo così sensibile da non essere più "sostenibile"
per le proprie tasche (42%).
Al caro-affitti, ovviamente, non sfuggono neanche quelli che una
casa per frequentare un corso di laurea distante dalla loro
città la stanno cercando per la prima volta: le matricole.
All'inizio del mese di ottobre (con le lezioni vicine al via o
addirittura già cominciate), solamente 1 su 2 diceva di aver già
definito tutto. Dell'altra metà, oltre un terzo (36%) sosteneva
di essere in ritardo a causa di prezzi troppo alti. A cui va
aggiunto un 33% che ha trovato sulla sua strada un'offerta
deludente, con stanze o appartamenti magari dal costo
abbordabile ma con pessime condizioni strutturali o abitative.
Solo il 31% imputa la mancanza di certezze al fatto di essersi
mosso alla ricerca in ritardo, facendo mea culpa.
Terzo, ma non meno rilevante, indizio di come la crisi stia
condizionando anche la vita dei fuorisede riguarda le scelte
d'alloggio finali. Che, oggi più che mai, escono spesso e
volentieri dal binomio "appartamento da solo - casa condivisa".
Non a caso, la fetta più grande degli intervistati (33%), almeno
sulle prime, ha provato o sta ancora tentando di accaparrarsi un
posto in uno studentato (sicuramente dal costo più ragionevole).
A seguire (31%) ci sono quelli che restano legati, più per
necessità che per scelta, alla classica stanza o posto letto,
rassegnandosi all'idea di dividere gli ambienti comuni con altri
"colleghi". A puntare una casa intera sono molti di meno, circa
un quinto degli intervistati (18%). Mentre 1 su 10 busserà alle
porte di collegi e convitti privati. Ma c'è persino chi (6%)
spera di farsi ospitare per tutto l'anno accademico da parenti o
conoscenti.
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