/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Reddito:26 furbetti scoperti dai carabinieri nel Catanzarese

Reddito:26 furbetti scoperti dai carabinieri nel Catanzarese

False dichiarazioni per ottenere beneficio. Anche 3 stranieri

CATANZARO, 01 dicembre 2022, 09:57

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Ventisei persone, tra cui tre cittadini stranieri, sono state denunciate in stato di libertà dai carabinieri della Compagnia di Catanzaro nell'ambito di un'indagine per false dichiarazioni mirate ad ottenere il reddito di cittadinanza. I militari delle Stazioni di Squillace, Pentone, Marcellinara e Gimigliano hanno hanno accertato che i furbetti avevano chiesto ed ottenuto, tramite L'Inps, il sussidio pur senza averne i requisiti o, pur non avendoli più, non comunicando le variazioni intervenute. Il danno per l'erario portato alla luce è pari ad oltre 196 mila euro.
    In particolare sono state controllate e verificate le posizioni di diversi percettori del reddito, vagliando la veridicità delle dichiarazioni rese in sede di richiesta del beneficio. Gli accertamenti hanno consentito di scoprire quanti avevano dichiarato informazioni non corrispondenti al vero nel tentativo di indurre in errore l'Istituto erogatore ottenendo così un ingiusto profitto.
    Le informazioni fornite non correttamente vanno dalla falsa attestazione sulla residenza (spesso rivelatasi fittizia, unicamente per risultare unico componente di un nucleo familiare e quindi abbassare il valore della dichiarazione Isee), all'omessa o falsa indicazione di ricevere, nello stesso periodo, altri redditi che, superata una certa soglia, non avrebbero consentito l'ottenimento della provvidenza. Tra le varie anomalie riscontrate ci sono quelle commesse da chi aveva contestualmente percepito un reddito da lavoro dipendente o, in diversi casi, da chi ha omesso di comunicare precedenti penali.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza