Le associazioni ambientaliste
Marevivo, Enpa, Lav e Sea Shepherd Italia lanciano la petizione
"L'ambiente urla: non nel mio nome" contro i mega eventi in
spiaggia. Nel rilevare che "esistono, peraltro, luoghi
storicamente e ragionevolmente deputati allo svolgimento degli
spettacoli, come arene, stadi, persino luoghi degradati a cui
dare una nuova vita", le quattro associazioni chiedono "un
provvedimento urgente per vietare l'utilizzo della spiaggia per
i grandi eventi, anche alla luce delle recenti modifiche
costituzionali, che all'art. 9 annoverano, tra i doveri della
Repubblica, la 'Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli
ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni'".
"Restiamo senza parole al cospetto delle immagini dilaganti
di spiagge prese d'assalto da decine di migliaia di persone
durante i grandi eventi musicali estivi - scrivono in una nota -
Nonostante i ripetuti e condivisi appelli, è giunto il momento
di chiedere il divieto di organizzare tali manifestazioni che
hanno un evidente impatto sull'equilibrio degli ecosistemi,
causando gravi danni a carico di diverse specie selvatiche e, in
generale, all'ambiente marino. Spiagge e litorali rappresentano
ambienti fragili e dinamici e, da un punto di vista
geo-morfologico e biologico, sono importanti aree di transizione
tra la terraferma e il mare", aggiungono Marevivo, Enpa, Lav e
Sea Shepherd Italia.
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