Per evitare una procedura di
infrazione della Ue per le norme italiane sulla tutela degli
uccelli e delle zone umide e sulla caccia, il ministero
dell'Ambiente ha avviato una serie di consultazioni con il
ministero dell'Agricoltura, l'Ispra e i Carabinieri forestali
per trovare le soluzioni necessarie. Lo ha spiegato il ministro
dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto,
al question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione
di deputati M5S.
"Secondo la Commissione europea, il Piano straordinario per
la gestione e il contenimento della fauna selvatica, previsto
dalla legge di bilancio per l'anno 2023, non sarebbe conforme
con il regime giuridico degli abbattimenti previsto dalla
normativa unionale, la Direttiva Uccelli - ha detto il ministro
-. Le posizioni confliggenti potrebbero essere superate mediante
l'esplicitazione nella normativa nazionale delle direttive
unionali, al fine di assicurare che il Piano non si presuma in
contrasto con le disposizioni Ue. Sul tema sono in corso
interlocuzioni con gli altri dicasteri interessati, per giungere
rapidamente ad una soluzione concertata".
"In relazione al presunto contrasto della normativa nazionale
con il regolamento Reach - ha detto ancora il ministro - per la
nozione di 'zone umide' e per un quadro sanzionatorio non
dissuasivo per l'uso di munizioni contenenti piombo, all'interno
o in prossimità delle stesse aree, sono in corso delle
interlocuzioni tra il Mase e il Masaf, finalizzate a individuare
eventuali modifiche normative".
"Al fine di effettuare una ricognizione delle zone umide sul
territorio nazionale - ha concluso il Pichetto -, il Mase ha
istituito un tavolo di confronto con Ispra, Carabinieri
Forestali e Masaf. Per consentire i lavori del tavolo e
addivenire ad una proposta definita in tutti i suoi aspetti, è
stata avanzata la richiesta di proroga al 7 maggio prossimo per
l'invio delle osservazioni e delle controdeduzioni richieste
dalla Commissione".
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