Otto imprese italiane su 10 (l'83%)
ritengono necessario intraprendere il percorso della transizione
ecologica, ritenendola un cambiamento basilare per superare le
crisi ambientali ed economiche attuali. È quanto emerge da
un'indagine realizzata dalla Fondazione per lo sviluppo
sostenibile e da EY e che sarà presentata agli Stati generali
della Green economy, l'8 e il 9 novembre a Rimini.
La ricerca "Le imprese italiane e la transizione ecologica" è
stata realizzata a settembre 2022 su un campione di 1.000
aziende italiane.
Tre su quattro (il 76%) sono convinte che l'Italia dovrebbe
essere fra i promotori della transizione ecologica perché questa
scelta metterebbe il Paese all'interno del gruppo avanzato delle
economie mondiali. L'ostacolo maggiore è rappresentato dalla
burocrazia per ben il 50% delle imprese. Oltre una su due ha già
adottato misure per usare in modo più efficiente energia ed
acqua, il 49% per ridurre e per riciclare i propri rifiuti e il
34% nell'utilizzo di fonti rinnovabili.
Per circa 3 imprese su 10 i vantaggi della transizione
ecologica sono la riduzione dei costi operativi. Il 75% ha un
livello di preoccupazione per l'aumento degli eventi atmosferici
estremi medio o elevato e solo il 25% dichiara di non essere
preoccupato. Ma nonostante questa preoccupazione, solo
un'impresa su cinque ha attuato al suo interno misure di
riduzione delle emissioni di gas serra.
Il 51% degli imprenditori ritiene che le misure per la
transizione contribuiranno a migliorare il posizionamento della
propria azienda e il 60% che promuoveranno investimenti per
innovazioni. Solo il 35% del campione però pensa di avere un
buon livello di conoscenza sulla transizione.
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