Non saranno accorpate le classi
di prima e terza media dei plessi scolastici di Castelvecchio
Subequo (L'Aquila) e Caramanico Terme (Pescara). È quanto emerso
all'esito del vertice che si è tenuto questa mattina,
all'Aquila, tra il direttore dell'Ufficio Scolastico regionale,
Massimiliano Nardocci, e l'assessore all'Istruzione della
Regione Abruzzo, Roberto Santangelo.
"Ringrazio il direttore dell'Ufficio scolastico regionale
Massimiliano Nardocci - dichiara Santangelo in una nota - per la
sensibilità e l'apertura al dialogo dimostrate nell'affrontare
la questione relativa alle scuole secondarie di primo ciclo nei
Comuni di Caramanico Terme e Castelvecchio Subequo. Possiamo
annunciare che non ci sarà l'accorpamento delle classi per
l'anno scolastico 2024-2025 nei due comuni montani - scrive
Santangelo - una deroga del tutto eccezionale che si lega
strettamente alle politiche a tutela delle aree interne,
soprattutto in virtù dei dati relativi alle iscrizioni alle
scuole materne che lasciano intendere la necessità di adottare
misure adeguate per contrastare lo spopolamento. L'Ufficio
scolastico regionale e l'assessorato regionale all'Istruzione e
all'Edilizia scolastica rinnovano la collaborazione per
rispondere alle esigenze delle famiglie del territorio".
"E' un ottimo risultato - commenta il sindaco di
Castelvecchio Subequo, Marisa Valeri, secondo la quale - è
evidente che, con le norme vigenti sul dimensionamento e con il
badare solo ai numeri, le nostre scuole sono destinate a
chiudere ed è urgente riconsiderare nuovi criteri di formazione
delle classi per le scuole di montagna". Contro la pluriclasse,
che avrebbe accorpato prima e terza media nei due istituti, era
partita la protesta con assenza di massa dalle lezioni, sit-in
pacifici e petizioni online. Tira un sospiro di sollievo anche
il comitato spontaneo dei genitori di Castelvecchio Subequo che,
tuttavia, resta vigile. "Speravamo in questo risultato. Ma è
solo una piccola conquista nella battaglia dei diritti delle
aree interne".
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