La road map per il diritto
d'asilo e la libertà di movimento arriva venerdì 12 aprile nel
centro storico dell'Aquila, per l'assemblea cittadina finale.
Sarà il palazzetto dei Nobili, in piazza Santa Margherita, a
ospitare alle 17.30 l'appuntamento conclusivo del percorso, dopo
aver visto tre assemblee pubbliche, rispettivamente in due paesi
del comprensorio aquilano (Fontecchio e San Demetrio ne'
Vestini) e nella periferia del capoluogo, a Piazza D'Arti. I
servizi di accoglienza, il rapporto tra l'accoglienza diffusa
nelle aree interne e lo spopolamento dei piccoli comuni, il
diritto alla casa e agli spazi urbani: sono tanti e complessi i
temi che sono stati affrontati nei primi tre incontri.
L'assemblea cittadina del 12 aprile sarà l'occasione per
confrontarsi sulle tante parole chiave emerse, per promuovere
insieme soluzioni volte all'inclusione sociale e al
miglioramento dei servizi a beneficio di tutta la collettività.
La 'Road map per il diritto d'asilo e la libertà di
movimento' è una mobilitazione portata avanti a livello
nazionale da nove organizzazioni (Forum per Cambiare l'Ordine
delle Cose, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza,
Rivolti ai Balcani, Europasilo, Italy must act, Refugees Welcome
Italia, Mediterranea Saving Humans, Recosol e Stop Border
Violence) e a cui hanno aderito numerosi attivisti e attiviste,
enti e organizzazioni del territorio aquilano. L'obiettivo
comune è il contrasto alla frontiera che si declina nelle
diverse forme di respingimento, discriminazione, precarizzazione
delle vite e, per questo, l'intenzione è quella di tracciare un
filo comune di riflessione e ragionamento nei quali la stessa
frontiera prende forma sul territorio. Domani il parlamento
europeo voterà l'approvazione del nuovo Patto migrazioni e
asilo, sul quale da sempre battagliano numerose organizzazioni
ed enti che si occupano di migrazioni e inclusione, in Italia e
in Europa. "Così come è stato elaborato - spiegano i promotori
della road map - comporterebbe sia profonde violazioni dei
diritti umani, sia un problema di realizzazione sui singoli
territori e, più in generale, provocherebbe un impatto
fortemente negativo su tutta la società".
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