Reazioni si registrano a Sofia alla
notizia di un eventuale ritiro graduale del veto dell'Austria
sull'adesione della Bulgaria a Schengen, acconsentendo
cambiamenti al livello delle frontiere aeree. "Posso immaginare
cambiamenti a livello aeroportuale per Bulgaria e Romania", ha
affermato il ministro dell'Interno austriaco Gerhard Karner,
aggiungendo tuttavia che dovrebbe essere necessario il rispetto
di determinate "condizioni", tra le quali rafforzare la
protezione delle frontiere esterne dell'Ue, intensificare i
controlli alle frontiere terrestri e garantire una migliore
gestione dei richiedenti asilo. I media di Sofia rilevano che
con quest'ultima condizione Karner chiederebbe che la Bulgaria
accolga i migranti afghani e siriani espulsi dall'Austria. "La
Bulgaria dovrebbe aderire all'area Schengen a pieno titolo,
anche a livello terrestre e marittimo, in quanto ha esaudito
tutti i requisiti necessari", ha commentato il presidente del
parlamento bulgaro Rossen Zhelyazkov. "Un paese Ue come
l'Austria non può permettersi di imporre condizioni, senza
averne il mandato della Commissione Ue o di tutti i paesi Ue,
condizioni che vanno oltre il rispetto dei criteri per
l'adesione a Schengen", ha aggiunto. Il premier bulgaro Nikolay
Denkov ha definito le parole di Karner "un passo nella giusta
direzione". "Non accetteremo, però, alcuna condizione speciale
per entrare nello spazio Schengen", ha precisato Denkov. "Ci
stanno gettando delle briciole, è un atteggiamento sprezzante e
umiliante per la Bulgaria che è paese Ue a pieno titolo", ha
commentato davanti ai giornalisti Korneila Ninova, leader del
Partito socialista (Bsp), principale partito d'opposizione.
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