"Immaginare dunque di essere meta potenziale per mezzo miliardo di poveri africani, quanto l'intera popolazione europea, è utopia folle e inumana. Motivo per il quale non possiamo permetterci di appaltare le nostre politiche migratorie a Ong che fanno dell'accogliamoli tutti il loro core business e gli Stati che concedono loro bandiera e finanziamenti devono assumersi la responsabilità sul loro operato, né si può prescindere da accordi con i paesi di partenza per la creazione di hotspot esterni e di politiche serie di sviluppo che consentano a questa gente di vivere dignitosamente nella propria terra. Grazie alla determinazione del Governo Meloni, il piano di azione per il Mediterraneo centrale appena annunciato dalla Commissione europea sembra forse iniziare a recepire quanto noi ripetiamo da anni, che l'Unione Europea deve mettersi a operare come comunità unita nella difesa delle sue frontiere e non più come agenzia di collocamento per chi le oltrepassa illegalmente", ha concluso.
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