(ANSA) - ROMA, 20 SET - Una bomba da 3.500 miliardi di
tonnellate di gas serra. È la quota di emissioni che verrebbe
sprigionata, se i governi permettessero bruciare l'intera
riserva di combustibili fossili esistente. Ad affermarlo è il
Global registry of fossil fuels, il primo database pubblico
sulla produzione globale di energia.
Per limitare l'aumento delle temperature, in linea con gli
accordi di Parigi del 2015, secondo gli scienziati, gli Stati
non possono superare la soglia dei 400 o 500 miliardi di
tonnellate di emissioni.
Gli Stati Uniti da soli hanno un potenziale sufficiente a
rilasciarne tra i 520 e i 577 miliardi di tonnellate. Di queste,
secondo il database, la maggioranza dipende dalle sue riserve di
carbone, mentre altri 27 miliardi sono connesse a progetti già
in via di sviluppo per ottenere 33,2 miliardi di barili di
petrolio.
La Russia invece ha abbastanza combustibili fossili per produrre
490 miliardi di tonnellate di CO2. Attualmente sta sviluppando
progetti per 11 miliardi di tonnellate di emissioni. Nel Paese
ci sono poi alcuni dei 12 giacimenti con più emissioni tra i
50mila analizzati dal database in 89 Stati. Il più pericoloso è
quello petrolifero di Ghawar in Arabia Saudita, che produce
circa 525 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio ogni
anno.
Cina, India, Canada e Australia non hanno numeri migliori e la
scarsità energetica, causata dalla guerra in Ucraina, e la
ricerca, da parte dei governi, di nuovi approvvigionamenti
rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione. Il clima
globale già risente delle conseguenze dell'accumulo di gas serra
nell'atmosfera. Con un ulteriore innalzamento delle temperature
globali, alluvioni, siccità, carestie e altri fenomeni estremi
rischiano di diventare sempre più frequenti e distruttivi.
(ANSA).