Ammontano ad un totale di 401
(rispetto ai 380 della scorsa settimana) i casi di West Nile
registrati e confermati in Veneto, dei quali 253 di febbre WNF e
148 della forma neuroinvasiva WNND. Sono 30 i casi confermati
nei donatori di sangue che vengono testati prima della
donazione. Rispetto alla settimana scorsa i decessi rimangono
invariati a 17. L'età media delle persone malate è di 83,2 anni.
Il 70,6% sono maschi. Sono questi i dati contenuti nel nuovo
bollettino di Sorveglianza delle Arbovirosi, emesso oggi dalla
Direzione regionale Prevenzione. La febbre West Nile è provocata
dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette
all'uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le
zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre
come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70
specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il
virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese. La maggior
parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%). Le
forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali
lievi, febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente
accompagnati da rash cutaneo (febbre, WNF). Meno dell'1%
sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite
o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, WNND). Il rischio
di malattia neuroinvasiva aumenta con l'età ed è più elevato fra
gli adulti di oltre 60 anni di età. Il bollettino riporta anche
i numeri della diffusione delle altre virosi. Da segnalare in
totale 21 casi di febbre Dengue (gli stessi del precedente
bollettino), tutti provenienti da paesi esteri (Brasile, Cuba,
Kenya, Maldive, Sri Lanka, Nepal, Filippine, Thailandia e Togo).
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